mercoledì 19 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA NPA

E’ strano notare con quanta irritazione i nostri politici hanno reagito alle affermazioni fatte da un giornalista del New York Times in merito alla situazione non proprio entusiasmante nella quale versa il nostro Paese. Mi ha fatto molto riflettere, con quanta superficialità di replica e il modo molto rapido con il quale si è passati sopra questa notizia. Io credo sia il caso di approfondirla un pochino di più perché se un giornale della tiratura e dell’autorevolezza del NYT sbatte in prima pagina una notizia del genere, su un paese come l’Italia, i motivi di riflessione e di preoccupazione dovrebbero essere molteplici. Diciamo che possiamo affrontare la questione in due modi diametralmente opposti. Il primo è seguire il perfetto stile italico e fare finta di niente. Ignoriamo che all’estero il nostro paese possa avere questa fama e continuiamo per la nostra strada liquidando questa notizia come le esternazioni di un denigratore a prescindere, che sfoga la sua bile e la sua frustrazione per non essere figlio di una nazione così ricca di storia, cultura ecc. ecc… Le reazioni di molti, vanno appunto in questa direzione. Potremmo analizzare l’articolo come un semplice e maldestro sgarro all’immagine dell’Italia nel mondo. Questo atteggiamento di comodo però, ci porterebbe a seguire gioiosamente e senza la minima esitazione, l’enorme autostrada che ci sta allegramente facendo galoppare verso il baratro. L’altra possibilità che purtroppo richiede un faticoso esame di coscienza – cosa a cui pochi sono abituati – e fermarsi un attimo per analizzare la situazione e il panorama che abbiamo attorno. La situazione economica italiana è desolante. Crescita del PIL intorno all’1% Inflazione che inizia a risalire. Costo della vita alle stelle. Insicurezza lavorativa. Crescita esponenziale del precariato cronico. Stato comatoso in cui versano le pubbliche amministrazioni, paralizzate dall’inefficienza e dal nepotismo. Degrado sociale a livelli spaventosi. Classe politica inetta, gerontocratica, scollata dal reale e prona di fronte ai poteri forti; completamente ripiegata su se stessa nella strenua difesa dell’autoconservazione. Incapacità da parte del sistema a raccogliere ed affrontare le sfide del futuro. Assoluta dipendenza, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, da paesi terzi e la mancanza di una politica energetica di largo respiro, utile ad aumentarne almeno in parte l’emancipazione… Potrei continuare per molte e molte pagine ancora ma credo ce ne sia già a sufficienza per far impallidire qualsiasi governo degno di questo nome. Qui da noi, l’unico a dare ragione al giornalista americano è il solito Walter Veltroni. Non è una novità e non per niente è stato soprannominato “l’ecumenico” per la sua incredibile capacità di dare ragione e tutti e a tutto e di andare d’accordo con chiunque; dal ricco petroliere al più miserrimo individuo annaspante nelle discariche senegalesi… d’altronde si sa, Veltroni ama l’Africa. Dopo aver dato ragione, dicevo, al giornalista, ha proposto il suo proclama di riscossa, fatto di larghi sorrisi e pacche sulle spalle. Dovrebbero essere i sorrisi e gli incoraggiamenti secondo il Sindaco di Roma a salvare questo paese dal declino. Ecco la ricetta del novello salvatore, utile ad uscire dal buio vicolo cieco nel quale il paese si è cacciato. Dopo tanta spremitura di meningi, questo è stato il divino parto! Non una proposta, non un progetto concreto, niente a parte vuote e puerili incitazioni. Non è con il “Dai che ce la facciamo” che L’Italia risolleverà la sue sorti. Ci vuole ben altro. Tutte cose di cui i nostri politici difettano parecchio. Non so con quanto ‘pathos’ gli americani hanno appreso la notizia delle pietose condizioni dell’Italia. A dirla tutta, loro non sono certo messi molto meglio di noi. Solo che a differenza nostra, loro hanno la straordinaria capacità di risollevare le loro sorti in modo inaspettato prima che sia troppo tardi. Noi per reagire, dobbiamo arrivare a Caporetto e al Piave, con l’unica differenza che allora almeno, avevamo qualche buon generale capace di riorganizzare le nostre sorti… Ora al loro posto, ci sono personaggi del calibro di Veltroni e Berlusconi. Povera Italia.

Gabriele Oliviero

venerdì 14 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA

SCIOPERO AUTOTRASPORTATORI

Nessuno mette in dubbio la legittimità di un' azione di protesta mala situazione incredibile che si è verificata in questi ultimi giornia causa del blocco degli autotrasportatori è inammissibile! Nessuna rivendicazione, può giustificare un atteggiamento cosìirresponsabile tale da mettere in ginocchio l'intero Paese. Lagente non può e non deve subire il ricatto ed i sprusi di unaminoranza indifferente al buonsenso ed al rispetto delle regole. Se gli autotrasportatori, portano su di se il peso maggiore delleresponsabilità, buona parte delle colpe, va comunque imputata algoverno; incapace di intervenire tempestivamente ed efficacementeaffinchè la situazione si risolvesse con il minor danno possibile. L'atteggiamento sprezzante, tenuto dagli scioperanti, nei confrontidelle istituzioni e dell'autorità è semplicemente vergongoso! L'impotenza di queste ultime invece, ha mostrato fino al midollo,l'incapacità di tenere sotto controllo la situazione e di farvalere il rispetto della legge. Tra la tracotanza di alcuni e l'inettitudine di altri, chi ne fa lespese sono sempre e comunque i cittadini.

giovedì 13 dicembre 2007

REGIONALE

'L'ALTO ADIGE NON E' ITALIA'

Bolzano - Suedtiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz, ha deciso di collocare su tutti i valichi di confine dell’Alto Adige, compresi i sentieri di montagna, cartelli con la scritta in tedesco «Suedtirol ist nicht Italien» e cioè «L’Alto Adige non è Italia». Lo ha annunciato il partito che accompagnerà l’iniziativa con una raccolta fondi chiamata «Ingiusto confine».
Il partito, che chiede l’autodeterminazione per la popolazione altoatesina di lingua tedesca in modo che possa decidere se tornare o meno con l’Austria, aveva già collocato in novembre un cartello di questo tipo al valico del Brennero sollevando le proteste in particolare di An e Forza Italia. Il cartello era stato danneggiato e poi rimosso dalla gendarmeria austriaca con la motivazione che avrebbe creato problemi al traffico. Poi, però, nei giorni scorsi, il cartello era stato nuovamente collocato nella stessa posizione.
Insomma, la Klotz tenta di catturare l'attenzione soprattutto sul fornte politico austriaco, che da tempo dimostra mostra una certa disaffezione ai richiami all’autodeterminazione che periodicamente arrivano dall’Alto Adige. Nessun oratore tirolese - ed è stata la prima volta - è stato infatti invitato alla tradizionale cerimonia il giorno dell'Immacolata, organizzata con gli Scheutzen per ricordare a San Paolo di Appiano i terroristi morti degli anni Sessanta. Da anni non si ricordavano così tanti "tiratori scelti" giunti nel paesino vicino a Bolzano per la manifestazione dell’Immacolata. C’era anche qualche dirigente dei "cappelli piumati" austriaci, dopo l’assenza dell’anno scorso dettata da polemiche interne, con gli austriaci che avevano accusato i sudtirolesi di essere troppo "di destra", ma non c’erano politici austriaci e scarsa è stata anche la rappresentanza Svp, con l’assessore regionale Martha Stocker a rappresentare da sola la Svp, in assenza del segretario politico Elmar Picher Rolle. » e cioè «L’Alto Adige non è Italia». Lo ha annunciato il partito che accompagnerà l’iniziativa con una raccolta fondi chiamata «Ingiusto confine».
Il partito, che chiede l’autodeterminazione per la popolazione altoatesina di lingua tedesca in modo che possa decidere se tornare o meno con l’Austria, aveva già collocato in novembre un cartello di questo tipo al valico del Brennero sollevando le proteste in particolare di An e Forza Italia. Il cartello era stato danneggiato e poi rimosso dalla gendarmeria austriaca con la motivazione che avrebbe creato problemi al traffico. Poi, però, nei giorni scorsi, il cartello era stato nuovamente collocato nella stessa posizione.
Insomma, la Klotz tenta di catturare l'attenzione soprattutto sul fornte politico austriaco, che da tempo dimostra mostra una certa disaffezione ai richiami all’autodeterminazione che periodicamente arrivano dall’Alto Adige. Nessun oratore tirolese - ed è stata la prima volta - è stato infatti invitato alla tradizionale cerimonia il giorno dell'Immacolata, organizzata con gli Scheutzen per ricordare a San Paolo di Appiano i terroristi morti degli anni Sessanta. Da anni non si ricordavano così tanti "tiratori scelti" giunti nel paesino vicino a Bolzano per la manifestazione dell’Immacolata. C’era anche qualche dirigente dei "cappelli piumati" austriaci, dopo l’assenza dell’anno scorso dettata da polemiche interne, con gli austriaci che avevano accusato i sudtirolesi di essere troppo "di destra", ma non c’erano politici austriaci e scarsa è stata anche la rappresentanza Svp, con l’assessore regionale Martha Stocker a rappresentare da sola la Svp, in assenza del segretario politico Elmar Picher Rolle.

fonte: www.ilgiornale.it

martedì 11 dicembre 2007

COMUNICAZIONE NAZIONALE

ANCHE l'EMILIA-ROMAGNA SI TINGE D'ARANCIONE
Finalmente anche l'Emilia-Romagna si apre all'azionismo ed al 'Nuovo Partito d'Azione'. Ieri il Segretario Nazionale del Partito, Pino A. Quartana, ha nominato il primo responsabile NPA in quella importante regione. E' il compagno Walter Loddi, 40 anni, docente universitario all'Università di Ferrara. Al nuovo dirigente azionista le felicitazioni e gli auguri da parte di tutta la comunità neoazionista italiana.
NPA - Ufficio Stampa nazionale
Roma 11-12-2007

martedì 4 dicembre 2007

COMUNICAZIONE REGIONALE

Comunicazione agli iscritti e simpatizzanti del
Nuovo Partito d'Azione sezione Trentino:

domenica 16 dicembre 2007 in via Diaz a Trento dalle 10:00 alle 19:00 il CCDU ONLUS Sezione Trento terrà un banchetto informativo sul tema degli psicofarmaci ai bambini.

L'N.P.A Trentino sostiene e appoggia quest'iniziativa degli amici del CCDU sez. Trento.

Mary Balzano
Segretario Regionale N.P.A. Trentino


CCDU ONLUS Sezione di Trentohttp://mailstore.rossoalice.alice.it/exchweb/bin/redir.asp?URL=http://www.ccdutrento.org
Via Valdesas 7 - Ischia, Fraz. Pergine Valsugana - 38050 – Trento (Italy)

+39 0461 532434 - +39 338 7185032
ccdutrento@tiscali.it
Skype: paolort - Yahoo msn: plutone3947 - Windows msn: paolort@hotmail.com

venerdì 23 novembre 2007

COMUNICAZIONE REGIONALE

Domenica 25 novembre dalle 10:00 alle 19:00 gli amici del CCDU (Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani) saranno in Piazza Pasi a Trento per raccogliere firme contro gli screening e gli psicofarmaci ai bambini. Per avere del materiale da distribuire nelle scuole le persone interessate possono contattare il CCDU tramite i recapiti riportati sotto. Sono state già raccolte oltre 3000 firme per denunciare gli attacchi gratuiti e strumentali da parte di chi probabilmente desidera promuovere (o comunque passare sotto silenzio e minimizzare) i test e gli psicofarmaci ai bambini.
Il Nuovo Partito d'Azione esprime la sua solidarietà all'iniziativa.
Mary Balzano Segretario Regionale N.P.A Trentino

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus Sezione di Trento (referente Paolo Roat)
Sito: http://www.ccdutrento.org/ Via Valdesas 7 - Ischia, Fraz. Pergine Valsugana - 38050 – Trento (Italy)
Tel. +39 0461 532434 - +39 3387185032
Mail to: ccdutrento@tiscali.it
Sito Nazionale: http://www.ccdu.org/

giovedì 8 novembre 2007

COMUNICAZIONE

E' on line sul nostro forum l'intervista periodica al nostro
Segretario Nazionale.

www.nuovopartitodazione.forumup.it


mary balzano

mercoledì 31 ottobre 2007

NAZIONALE

Solidarietà agli agricoltori sardi di Decimoputzu
(fonte soccorsocontadino.eu)

In questi giorni in Sardegna si sta sviluppando una forte iniziativa per contrastare la vendita all’asta di quasi 7.000 aziende agro-pastorali sarde. Un gruppo di cinque contadini del comitato di lotta dei contadini e pastori esecutati ha tenuto un duro sciopero della fame nella sala consigliare occupata del comune di Decimoputzu. Dopo questa prima fase la lotta dei contadini e dei pastori sardi si sta allargando nell’isola, e fuori. Migliaia di attestati di solidarietà stanno giungendo in questi giorni ai contadini che si stanno organizzando per passare ad un’altra fase della lotta. Il comitato chiede il blocco immediato delle vendite all’asta ed un intervento urgente di Governo Nazionale e Regione per trovare una soluzione non più rinviabile ad unproblema che si trascinda da ormai quindici anni e che sta togliendo il lavoro, la terra e il futuro a cinquantamila persone. Per maggiori dettagli visita ilsito www.soccorsocontadino.eu ed invia la tua lettera di protesta al Governatore Soru. Il Nuovo Partito d’Azione esprime la sua solidarietà a tutte le persone coinvolte in questa incredibile vicenda, passata nella quasi totale indifferenza dei mezzi di informazione – dell’indifferenza del mondo politico ormai più nessuno si stupisce. Garantiamo il nostro impegno atto a dare la maggiordiffusione possibile alle iniziative del comitato di lotta, nell’intento di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica.

Gabriele Oliviero
Membro della Segreteria Nazionale N.P.A.

venerdì 26 ottobre 2007

AGENDA

Agenda N.P.A.

Il Nuovo Partito d'Azione sabato 27 ottobre, scenderà in piazza al fianco del M.E.D.A. (Movimento EuropeoDiversabili Associati) nella manifestazione che prenderà il via alle ore 10:00 in piazza S.S. Apostoli.Durante la manifestazione è previsto un intervento dal palco degli oratori del Segretario Nazionale Pino. A.Quartana.
Sempre per sabato 27 ottobre è previsto a Cosenza, un corteo promosso dal Comitato Pro De Magistris. Interverrà il Segretario Regionale N.P.A. per la Calabria, Piero Ferrari.

martedì 23 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA

LO RIPETIAMO; MASTELLA SI DIMETTA!
"Qualche settimana fa il Guardiasigilli Mastella chiese il trasferimento di De Magistris e gli andò male. Allora il Nuovo Partito d'Azione fu il solo partito a richiedere le dimissioni di Mastella.Oggi con la violenza morale fatta al pm De Magistris ed alla giustizia italiana, il posto di Mastella non può più essere a Via Arenula. Reiteriamo perciò la nostra richiesta delle dimissioni di Mastella. Se non sarà la sua coscienza a toglierlo da quel delicato incarico, sia allora il Presidente del Consiglio a rimuoverlo". NUOVO PARTITO d'AZIONE (NPA)
Ufficio di Segreteria Nazionale
Roma 23 ottobre 2007
www.nuovopartitodazione.it

SEGRETERIA NAZIONALE

E’ una vergogna!
Il Nuovo Partito d’Azione esprime il suo sdegno per la decisione di togliere al Sostituto Procuratore di Catanzaro, De Magistris, la titolarità dell’inchiesta “Why not” che vedrebbe indagati il Ministro della Giustizia Clemente Mastella e lo stesso Presidente del Consiglio Romano Prodi. L’avocazione sarebbe motivata solo da presunte incompatibilità. Nel caso specifico sarebbe stata ravvisata una incompatibilità nel procedimento da parte di De Magistris proprio per il coinvolgimento del Guardasigilli. Rimaniamo scandalizzati non solo nell’apprendere questa notizia ma soprattutto per le motivazioni che l’hanno determinata. L’avocazione di un’inchiesta ad un magistrato solo perché nella stessa risultano coinvolti esponenti del Governo è ai nostri occhi, una grave violazione dello stato di diritto; aggravata ancora di più dall’accanimento ossessivo e dalla solerzia con la quale è stata portata a compimento. Abbiamo da sempre sostenuto e continueremo a farlo, la Magistratura e tutti quei magistrati che tra mille difficoltà e condizionamenti esterni, indagano quotidianamente per far affiorare “il marcio” che avvolge la nostra società. La solidarietà dei neoazionisti non è mai venuta meno e mai lo sarà; sicuri che il lavoro di questi magistrati coraggiosi (ma anche per questo motivo isolati) sia fondamentale per riportare la legalità in questo nostro martoriato Paese.

Segreteria Nazionale N.P.A.

sabato 20 ottobre 2007

COMUNICATO NPA

Dichiarazione del Segretario Nazionale del 'NuovoPartito d'Azione',
Pino A. Quartana. I

IL PD DEL PENSIERO UNICO

"Non avevamo purtroppo il minimo dubbio che la nascita del PD rispondesse a ben altri propositi che non quelli declamati da Walter Veltroni. Nel programma non dichiarato del PD, quello vero, c’è il restringimento degli spazi di democrazia e di dissenso sociale, politico e culturale in questo nostro povero Paese. Intanto la pervicacia con la quale i piddini vogliono a tutti i costi imporre una legge elettorale capestro per i partner minori del centrosinistra, poi il proposito di ridurre il numero dei parlamentari e quindi la rappresentanza democratica, furbamente presentato come un venire incontro alla forte domanda di moralizzazione che sale dal Paese, salvo poi contraddirsi subito nei fatti, come stiamo vedendo nel vergognoso voltafaccia del taglio delle comunità montane. Ma ai piddini in realtà nulla importa della moralizzazione della vita pubblica e molto invece del progetto di far fuori tutti coloro che all’interno della coalizione di centrosinistra possono fare ombra alla nuova ineffabile mega-creatura della politica italiana. Oggi arriva puntuale l’ennesimo atto di una ben preparata strategia di eliminazione degli spazi di dissenso; il governo Prodi vuol regolamentare tutt ociò che passa per internet, siti, blog, una regolamentazione illiberale che, di fatto, porterà alla burocratizzazione della rete ed all'eliminazione del 90% delle voci libere del web. Prodi invece dipensare alle cose urgenti, agli operai che si suicidano per la paura di non poter pagare più il mutuo, alle sue innumerevoli promesse non mantenute,si preoccupa di quello che si scrive sulla rete. Stando alle prime indiscrezioni ci vorrà un editore per ogni sito, l’iscrizione al Roc (registro operatoridella comunicazione) con un dispendio di carte e bolli non indifferente. Col PD comincia a dispiegarsi in tutta la sua vastità il disegno conservatore dei poteri forti della finanza, dell’economia, dell’editoria. Noi neoazionisti lo avevamo capito fin dai primi passi di questo governo, ma Pecoraro Scanio, Franco Giordano, Enrico Boselli, Fabio Mussi, OlivieroDiliberto quando lo capiranno? Perché non si oppongono in Consiglio dei Ministri al disegno liberticida sulla rete internet? E quando lo capiranno, faremo ancora in tempo a difenderci ed a difendere la democraziaitaliana da questa nuova minaccia?"

NPA - Ufficio Stampa e Comunicazione

giovedì 18 ottobre 2007

SEGRETERIA NAZIONALE

I costi della politica e i costi per la democrazia

Dopo il successo e la conseguente indignazione scatenata nell’opinione pubblica dal libro “La Casta” sono sempre di più i personaggi politici di primo e secondo piano usi a parlare o a sparlare dei costi della politica e dei metodi più o meno efficaci per ridurli. La terapia più in voga sembra essere quella della riduzione del numero dei parlamentari che con i loro astronomici stipendi, indennità e privilegi più o meno onerosi, assorbirebbero una fetta considerevole delle disponibilità delle già troppo dissestate finanze pubbliche. Secondo una fin troppo semplice regola matematica si deduce che riducendone il numero si ridurrebbero automaticamente le risorse necessarie al loro “sostentamento”.
Il ragionamento da un punto di vista teorico funziona e funziona anche e soprattutto come calmante e valvola di sfogo per il montante astio dell’opinione pubblica verso il sistema. Se ci fermassimo ad uno sguardo superficiale e non ci spingessimo a leggere gli “effetti collaterali”, sembrerebbe che questa proposta abbia anche un senso compiuto. Purtroppo, nel nostro Paese, i teoremi con soluzioni troppo lampanti e le quadrature troppo semplici del cerchio, tendono a nascondere fra le loro pieghe, risvolti occulti e quasi mai positivi che sfuggono ai più. Noi neoazionisti non abbiamo aspettato i successi librari di nessuno, né tanto meno le esternazioni compunte di qualche politico in crisi di coscienza, ma abbiamo proposto fin dall’inizio, nel nostro programma – che risale ormai a circa due anni fa – delle proposte molto concrete e sostenibili per ridurre le spese politiche anche e soprattutto a beneficio del risanamento del debito pubblico. Ridurre il numero dei parlamentari, non risolve assolutamente il problema dei costi - che nel migliore dei casi, verrebbe solo scalfito da queste proposte - ma servirebbe solamente a restringere ancora di più l’oligarchia. Se il numero dei parlamentari venisse ridotto, solo i grandi partiti, avrebbero la forza di eleggere deputati e senatori. I piccoli verrebbero letteralmente cancellati dal panorama politico, lasciando senza rappresentanza alcuna, centinaia di migliaia di elettori. Questo non sarebbe solo un colpo ai partiti nuovi e piccoli, ma soprattutto alla democrazia! La nostra proposta, come N.P.A. è quella di ridurre del 70% le indennità dei parlamentari (non solo deputati e senatori, ma anche dei consiglieri regionali e provinciali). Se questa proposta venisse attuata, non solo non sarebbe più necessario ridurre i parlamentari con le conseguenze nefaste sul sistema democratico, ma per assurdo, questi ultimi potrebbero essere addirittura raddoppiati, raggiungendo così anche lo scopo di ottenere una maggior rappresentatività territoriale ai vertici delle Istituzioni. Perché nessuno dei partiti presenti in Parlamento, che a parole sembrano avere a cuore le sorti del Paese, non fa sua questa nostra ragionevole e risolutiva proposta? Noi neoazionisti non ci siamo fermati certo qui, ma abbiamo aggiunto nel programma l’abolizione delle province; enti che reputiamo quasi inutili e dispendiosi. Quanto si potrebbe risparmiare se non vi fossero più le migliaia di consiglieri provinciali (altro che due o trecento parlamentari in meno) a cui dover versare mensilmente uno stipendio, simile a quello di un deputato? Perchè nessun'altro, a parte noi del NuovoPartito d'Azione, avanza proposte in questo senso? Qualcuno potrebbe obiettare che siamo contro la diminuzione dei parlamentari, solo per non veder chiuse per noi, tutte le possibilità di portare nostri rappresentanti in parlamento. A questo posso rispondere dicendo tranquillamente che avere degli eletti, non è un nostro scopo prioritario e ciò è dimostrato dal fatto che siamo sempre stati molto critici con tutti a differenza di altri che invece hanno offerto i loro numeri (in alcuni casi di molto inferiori ainostri) per ottenere qualche deputato o senatore ed esaurendo, con il raggiungimento di questo obiettivo, la loro funzione politica. Non ci sarebbe difficile attuare lo stesso stratagemma, in un Paese dove si vincono o perdono le elezioni per 24.000 voti e dove
l’ N.P.A risulta essere a tutt’oggi, il primo dei partiti extraparlamentari del centrosinistra.Essere moralmente ed eticamente incorruttibili, oggi non paga affatto in termini di rendite politiche. Noi vogliamo tenere alto non solo il nome del nostro Partito, ma anche e soprattutto la nostra dignità di persone oneste eredi di una storia unica nella politica italiana: quella dello storico Partito d’Azione.
Gabriele Oliviero

lunedì 24 settembre 2007

COMUNICATO STAMPA N.P.A.

Mastella si dimetta !
24/09/2007

“La totale e sospetta inopportunità con la quale il Ministro di Grazia e Giustizia Mastella ha richiesto il trasferimento del coraggioso magistrato di Catanzaro, Luigi De Magistris, è la definitiva conferma dell’estrema inadeguatezza di quest’uomo. Se il centrosinistra deve incassare sondaggi catastrofici a solo poco più di un anno dal suo cammino di governo una buona parte della colpa è proprio di Mastella; prima con l’ indulto, poi con la legge sulle intercettazioni, quindi con gli ispettori ministeriali al Palazzo di Giustizia di Potenza ed ora, per completare il bilancio della sua catastrofica gestione a Via Arenula, con la richiesta di allontanamento di uno dei migliori magistrati italiani, quello che agisce quasi da solo contro l’intreccio criminale politico-malavitoso nella regione più devastata del Paese. Non c’è più tempo da perdere né per la giustizia, né per la Calabria e neanche per il governo Prodi. Mastella se ne deve andare, subito. Meglio ancora sarebbe se rassegnasse le sue dimissioni, cosa che il ‘Nuovo Partito d’Azione’ gli chiede appunto di fare”.

Nuovo Partito d’Azione
Il Segretario NazionalePino A. Quartana

mercoledì 12 settembre 2007

REGIONALE

Centinaia di siringhe nei parchi di Trento

TRENTO. I primi ad accorgersi che la «roba» è arrivata in città sono gli addetti dei parchi cittadini. Sono loro, la mattina, a trovare le siringhe. Dopo l'overdose che ha stroncato Daniele Montanaro, i dati degli addetti alle pulizie dei parchi tracciano una mappa del «buco» e dicono che c'è un forte ritorno dell'eroina. A partire da maggio sono state trovate 514 siringhe, soprattutto nei parchi San Marco e della Predara. Ma la droga che preoccupa di più è quella dei ricchi, la coca sniffata in casa.Un picco, ad esempio, è stato registrato nella prima settimana di agosto, quando sono state trovate 30 siringhe al parco San Marco e 23 nel parco della Predara. I tossici li hanno eletti a luoghi preferiti per il «buco» perché offrono angoli appartati, lontano da sguardi indiscreti. Ma spesso la riservatezza non è la prima delle esigenze di chi si buca.Per capirlo basta andare un'occhiata, a due passi dai salotti buoni della città. Nel parco San Marco, un giardino con fiori bellissimi. C'è un angolo sotto un grande abete. Ai piedi dell'albero ci sono siringhe e carta stagnola. Tracce inequivocabili. E non solo la sera. Lo sanno bene i volontari dell'associazione Franca Martini che tutti i martedì nel parco fanno agroterapia per i malati neurologici: «Ogni tanto vediamo qualche poveretto che si apparta e tira fuori una siringa. Lo fanno a tutte le ore». Infatti, basta aspettare per un po' per vedere tre giovanotti, neanche tanto in erba, guardarsi intorno e poi dirigersi verso il famoso abete, senza curarsi della presenza di una coppietta intenta a scambiarsi effusioni e di un'anziana in carrozzella.Al pomeriggio, stessa musica. Verso le cinque e mezzo altri due ragazzi, questa volta giovanissimi, vanno verso il solito angolo e tirano fuori due siringhe ancora confezionate. Siringhe anche alla Predara, all'ombra del castello del Buonconsiglio, tra un melograno e un ulivo. Del resto che il buco sia abbastanza frequente lo dicono i dati. Dopo la prima settimana di agosto c'è stata una certa calma. Al massimo sono state trovate 9 siringhe la settimana di ferragosto al parco della Predara. Ma nei mesi precedenti il picco c'è sempre. L'ultima settimana di luglio alla Predara sono state trovate 25 siringhe, 19 al parco San Marco. Numeri simili la prima settimana di luglio e la penultima di giugno. Gli altri parchi cittadini sono piuttosto distanziati.
In piazza Dante, vengono trovate, in media, una decina di siringhe alla settimana, nei giardini di piazza Venezia un po' di più, si arriva anche a sedici o diciassette siringhe ogni settimana, stessa musica per il parco di Gocciadoro. Ogni tanto tracce del «buco» vengono trovate anche a Maso Ginocchio e nel giardino del Lungo Fersina. Di recente alla mappa storica si è aggiunto anche il piazzale di palazzo Giulia che adesso sarà chiuso perché spesso vengono trovate siringhe nei vasi.Il numero delle siringhe è molto inferiore a quello di anni fa. Ad esempio, nel 1998 al parco San Marco, i giardinieri del Comune trovavano anche sessanta siringhe a settimana. All'epoca anche la geografia del «buco» era diversa. Si trovavano molte siringhe anche nei parchi di periferia e in molti altri luoghi. Adesso il buco all'aperto si è rarefatto come spiega il primario del Sert Raffaele Lovaste: «I tossicodipendenti che si bucano all'aperto non sono aumentati. E' in netto aumento il numero di chi si droga in privato, a casa o in macchina, quelli che noi chiamiamo utilizzatori problematici».La droga è in aumento, ma chi ne fa uso è cambiato: «La cocaina - spiega Lovaste - è in aumento vertiginoso. Adesso è attesa anche l'invasione dell'eroina afgana. Una volta c'era il buco, adesso la gente sniffa. I consumatori sono più inseriti nella società di una volta. Il tossico di strada non c'è quasi più. Adesso chi fa uso di droghe ha un lavoro e relazioni ed è convinto di potersi controllare. Per questo sniffa, crede, in questo modo di non diventare dipendente».
(12 settembre 2007)

lunedì 10 settembre 2007

NPA

Petizione al parlamento contro l'aumento dei prezzi

Petizione al Parlamento (art.50 della Costituzione)

AFFAMARE IL POPOLO E' UN ATTO CRIMINALE

E’ in atto da alcuni anni (sei, per la precisione) un preoccupante e progressivo impoverimento dei ceti popolari del nostro Paese e soprattutto, all’interno di questi ultimi, di quella che noi azionisti definiamo la “seconda società” ovvero le fasce più marginali e ‘non garantite’ (disoccupati, giovani precari, irregolari, incapienti, cittadini dichiarati falliti o vittime dell’usura, pensionati poveri, cinquantenni che hanno perso il lavoro, ed altre fasce sociali che versano in uno stato di particolare disagio). L’impoverimento si verifica per insufficienza di reddito in un numero sempre più vasto di famiglie (2.600.000 famiglie povere, 7.600.000 di persone povere, 6.000.000 di lavoratori vicini alla soglia di povertà, il 50% delle famiglie italiane che faticano sempre più per arrivare a fine mese), ma molto di più a causa del rincaro esorbitante e, a parere nostro, spesso ingiustificato dei prezzi al dettaglio e quindi del costo della vita al punto tale che se per i ceti popolari che hanno un reddito o uno stipendio regolare si deve parlare di vistoso impoverimento, per la “seconda società”, che appunto non può contare su nessuna entrata regolare o nominalmente sufficiente a sostentarsi, si deve purtroppo parlare di un vero e proprio massacro sociale. I responsabili di questo preoccupante stato di cose sono i prezzi che aumentano (e non certo al tasso di inflazione dichiarato ufficialmente dall’Istat) ad un ritmo non più sostenibile dai ceti popolari e anche da fasce sempre più vaste del ceto medio, ma i prezzi evidentemente non corrono da soli.I responsabili sono anche all’estero (i mercati internazionali dove stanno aumentando alcune materie prime come grano e petrolio), ma vanno individuati soprattutto nel nostro Paese.
I governi che si sono succeduti dal 2001 ad oggi o hanno deliberatamente coperto gli speculatori (governo Berlusconi) oppure assistono impassibili alla crescente angoscia popolare esibendo una evidente ed incredibile insensibilità verso i problemi di milioni e milioni di italiani che non ce la fanno più a vivere tranquillamente e decorosamente. Il governo Prodi, tradendo ancora una volta la fiducia delle fasce popolari che lo hanno votato sperando in un cambiamento, considera la gragnuola di rincari con lo stesso senso di inevitabile calamità con cui si assiste ad una grandinata. Ma non c’è solo questo.Imponendo tasse indiscriminatamente, senza zone di franchigie per i più poveri, il governo è anche uno dei maggiori produttori di inflazione. Uno dei due maggiori fattori endogeni di inflazione è proprio il pesante rincaro di molte tariffe pubbliche (luce, gas, treni, autostrade, tasse locali, acqua, bollo auto, canone Rai e via elencando).
L’altro fattore interno di inflazione sono i prezzi al dettaglio (soprattutto in certi settori tra cui l’abbigliamento e l’ortofrutta, ma ora finanche la pasta, il pane ed il latte) e dei servizi privati (albergi, ristoranti, pizzerie, eccetera) dove non sono stati rari in questi ultimi tempi rincari anche del 100% (cioè raddoppi dei prezzi) a partire dal 2001, data dell’introduzione dell’euro, che è stato il comodo e facile pretesto per gli speculatori di ogni risma. Adesso che anche i prodotti-base dell’alimentazione tradizionale del popolo italiano (la pasta, il pane, il vino, il latte, l’olio) sono sottoposti, per varie cause, ad aumenti impressionanti è arrivato veramente il momento che il popolo italiano, i ceti popolari, i poveri si sollevino ed esprimano un sonoro 'Basta agli aumenti' chiedendo una coerente e decisa politica antispeculativa diretta, in primo luogo, a bloccare i prezzi al livello attuale senza far passare altri aumenti e, poi, in un secondo momento, ad ottenere l’abbassamento dei prezzi stessi verso i giusti livelli.
Se non saranno fatte queste due cose, è solo questione di tempo e poi quello che era il quinto paese più ricco del pianeta precipiterà in una crisi sociale ed economica con milioni e milioni di affamati veri; una situazione da incubo che ci porterà progressivamente ai livelli dei Paesi dell’Est sotto il comunismo o, forse, ancora peggio.
Qui, in sostanza, non siamo più di fronte ad una fase congiunturale inflattiva; siamo di fronte ad un vero e proprio cambiamento epocale, ma noi tutti firmatari della presente petizione dobbiamo ricordare ai nostri governanti che AFFAMARE IL POPOLO E’ UN ATTO CRIMINALE e che la caccia al piccione contro il popolo e contro la povera gente deve finire immediatamente.
Con la presente petizione diretta al Parlamento ed al Governo noi firmatari in particolare
CHIEDIAMO
1) L’istituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta sulla speculazione commerciale e sulla rapina dei prezzi verificatasi a partire dal 2001;
2) L’istituzione di una task-force interministeriale dotata di pieni poteri che agisca con decisione nel reprimere fenomeni di speculazione laddove emergano (ed a perseguire quelli già verificatisi) e ad elaborare nuove ed innovative politiche tendenti complessivamente alla stabilità ed all’abbassamento dei prezzi (revisione del paniere Istat, creazione di spacci statali con prezzi politici destinati a famiglie racchiuse fino ad una certa fascia Isee, nascita dei cosiddetti farm-market, controlli della GdF nei mercati generali e dell’ingrosso dove spesso si annidano le ben note organizzazioni criminali che impongono agli agricoltori prezzi da fame che poi arrivano decuplicati sui banchi del mercato, stop per almeno sei-sette anni all'aumento di tutte le tariffe pubbliche, ritiro delle licenze commerciali oppure, in alternativa, fortissime multe ai gestori di servizi privati i cui prezzi siano raddoppiati senza giustificazione dal 2001 ad oggi, innesto di un meccanismo a ritroso che segua i prezzi dall’anello ultimo della distribuzione fino alla produzione imponendo in tutti i passaggi della filiera i prezzi adeguati pena sanzioni ed altre misure che il ‘Nuovo Partito d’Azione’ suggerirà man mano).
Per l’inflazione importata si possono ridurre le accise statali sulla benzina ed eliminare alcune voci anacronistiche in particolare dalle bollette del gas e della luce, senza escludere una vera liberalizzazione di questi basilari servizi.
Pressioni analoghe debbono essere fatte dal Governo e dal Parlamento nonché dalle varie Autorità statali sui gestori della telefonia fissa e mobile.
Primi firmatari Pino A. Quartana, Segretario Nazionale ‘Nuovo Partito d’Azione’
Gabriele Oliviero, membro Segreteria Nazionale ‘Nuovo Partito d’Azione’

giovedì 6 settembre 2007

COMUNICATO SEGRETERIA NAZIONALE

IL 'NUOVO PARTITO d’AZIONE’ DA’ IL VIA AD UNA CAMPAGNA CONTRO LA SPECULAZIONE ED IL CAROVITA

Mentre i partiti di potere sentono ogni giorno il bisogno di parlare solo o quasi esclusivamente di se stessi, delle strategie di potere del PD o della Cosa Rossa o della Costituente Socialista (o anche del berlusconiano Partito della Libertà), gli italiani sono purtroppo presi da cose più concrete e drammatiche, prima fra tutte la continua ed incessante rincorsa dei prezzi, problema percepito come uno fra i primi tre per importanza dal popolo italiano e da milioni e milioni di famiglie le quali cominciano davvero a perdere il sonno per inventarsi un modo di arrivare a fine mese.
Per sensibilizzare chi fa le leggi e chi ci governa il ‘Nuovo Partito d’Azione’, pur nella estrema esiguità delle sue possibilità finanziarie, ha deciso di farsi promotore di una campagna contro la speculazione commerciale, contro il continuo ed insostenibile rincaro dei prezzi, contro l’inflazione ed il carovita, contro l’impoverimentoprogressivo dei ceti popolari ed infine contro l’autentico massacro sociale perpetrato ai danni dei cittadini italiani più poveri ed emarginati.
Il tema della ‘seconda società’ è uno dei temi portanti della politica dei nuovi azionisti, uno dei temi che caratterizzano maggiormente l’identità del ‘Nuovo Partito d’Azione’. Sembra che mettersi dalla parte dei diseredati, dei più deboli, degli invisibili, dei più poveri non interessi proprio più a nessuno, nemmeno ai partiti della sinistra tradizionale, ed il ‘Nuovo Partito d’Azione’ è particolarmente fiero quindi di essere l’unico partito che parla della ‘secondasocietà’ e che ne sposa la causa.
La campagna contro la speculazione ed il rincaro dei prezzi si chiamerà “Affamare il popolo è un atto criminale”. Essa comincerà dapprima con una petizione che sarà fatta circolare su internet a partire da domani, si arricchirà poi di relazioni particolareggiate sui vari aspetti del carovita e infine scenderà, dopo la prossima Direzione Nazionale del nostro Partito, nelle piazze italiane dove militanti e dirigenti del Partito con banchetti per le firme inviteranno gli italiani a sottoscriverla. La campagna si concluderà il 31 dicembre di quest’anno.
Il ‘Nuovo Partito d’Azione’ è il primo partito ad intraprendere una azione di sensibilizzazione su questo tema.

Nuovo Partito d’Azione
Il Segretario Nazionale
Pino A. Quartana

Roma 6 Settembre 2006

sabato 18 agosto 2007

ARTICOLI SITO NPA

Precariato: una visione fuori dal coro

di Gabriele Oliviero
membro della Segreteria Nazionale del 'Nuovo Partito d'Azione'

La "bagarre" che si trascina ormai da tempo riguardo al problema "precariato" ha finito per trasformarsi - da tentativo per discutere il problema - in una sequela di sproloqui che hanno alimentato solo il fuoco delle polemiche politiche e le penne di alcuni giornalisti. Molti partiti non si occupano affatto della questione; altri lo fanno solo in modo propagandistico; altri in modo addirittura demagogico ed inconcludente. Una buona parte della sinistra definita "antagonista", cerca di inquadrare il fenomeno all'interno di schemi ideologici anacronistici e fuori luogo, analizzando solo gli aspetti superficiali della questione, riconducendola e riducendola ad una sorta di "lotta di classe" che si discosta molto da quella che è la reale essenza del problema. Credo sia opportuno ricordare che le trasformazioni violente avvenute negli ultimi anni a causa degli effetti della globalizzazione, hanno messo in evidenza tutte le lacune e le ferite non rimarginate del mondo del lavoro italiano. Il clientelismo che ha contraddistinto la politica democristiana e l'operato del sindacato, nell'arco di molti decenni, ha finito per sclerotizzare il mercato ed il modo di concepire il lavoro creando il mito del posto fisso e del garantismo a tutti i costi finendo per proteggere in modo indiscriminato meritevoli e non, avvantaggiando molti "nullafacenti" e ampie fasce di lavoratori del pubblico impiego e della grande industria a scapito delle nuove generazioni. Il dover modificare questi schemi mentali in un modo così repentino, l'incapacità della politica di dare adeguate tutele alle fasce di lavoratori più deboli e ricattabili e il mancato controllo sulle speculazioni hanno dato un colpo molto forte agli strati meno garantiti della società creando un clima di pessimismo generalizzato, sfiducia nel futuro ed in molti casi, evidenti difficoltà di sopravvivenza. Sventolare la bandiera del precariato in modo miope e massificatore, non serve praticamente a nulla. Quella che alcuni definiscono la "classe dei precari", è tutt'altro che omogenea. Non tenere conto delle differenze è un atteggiamento che denota poca serietà e capacità di valutazione. Esistono precari sfruttati, sottopagati e ricattati e ne esistono altri che, pur vivendo una condizione di non continuità lavorativa, possono vantare stipendi molto alti e non rientrano affatto nella fasce deboli della popolazione. Anche i liberi professionisti, sono dei lavoratori precari ma tra questi, ne esistono alcuni con un reddito mensile di parecchie migliaia di euro ed altri con un reddito bassissimo. Vi sono poi, tutta una serie di "precari" che possono fare affidamento su entrate che non dipendono direttamente dal loro lavoro - si pensi a tutti i proprietari di immobili in affitto o che hanno la fortuna di avere alle loro spalle famiglie agiate che li possono sostenere e che quindi, pur non avendo la sicurezza di un lavoro stabile, non vivono certo in un regime di indigenza... E' necessario poi, tener conto di tutte quelle persone titolari di un contratto di lavoro "indeterminato" ma che a causa dei bassi salari, dell'erosione del potere d'acquisto, dell'innalzamento continuo del costo della vita, rientrano a buon diritto nella fascia di coloro che vivono sul limite della povertà. Gli esempi potrebbero continuare a lungo, proprio perché varie e numerose sono le differenze tra le persone. Per affrontare in modo serio il problema, bisogna prestare molta attenzione alle diversità. E'necessario distinguere tra un precario bisognoso di tutele, ed un altro già ampiamente tutelato, senza accomunarli in un insieme che distorcerebbe la realtà. Per dare risposte e soluzioni concrete, credo sia necessario valutare non tanto lo "status" di lavoratore precario, ma le effettive disponibilità economiche del nucleo familiare nel quale l'individuo vive. Bisogna valutare attentamente il patrimonio familiare e prestare sostegno solo a coloro che ne hanno un reale bisogno. La proposta del 'Nuovo Partito d'Azione' è appunto questa. Uno Stato efficiente, deve saper ben valutare le necessità dell'individuo e le possibilità di soddisfarle. Deve lavorare per cercare di colmare il divario, che in modo incontrollato e senza freni, sta dividendo la società italiana in nuovi ricchi e nuovi poveri. Bisogna colpire e tassare l'accumulo delle ricchezze nelle mani di pochi che sta riducendo molti in condizioni di vera e propria indigenza. Noi vogliamo portare avanti una politica seria che aiuti in modo efficace, attraverso uno stato sociale serio e non assistenziale, tutti coloro che ne hanno effettivamente bisogno individuando quelli che, in molti casi, godono di vantaggi e sgravi non avendone diritto.Vogliamo evitare le generalizzazioni del passato che tanti dissesti a problemi hanno portato alle finanze dello Stato.

venerdì 17 agosto 2007

SOCIALE

671 Impiego di minori nell`accattonaggio

Chiunque si vale, per mendicare, di una persona minore degli anni quattordici o comunque, non imputabile (c.p.85), la quale sia sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, ovvero permette che tale persona mendichi, o che altri se ne valga per mendicare, è punito con l`arresto da tre mesi a un anno. Qualora il fatto sia commesso dal genitore o dal tutore, la condanna importa la sospensione dall`esercizio della potestà dei genitori (c.p.34) o dall`ufficio di tutore. Questo è quanto dice la legge per la tutela dei minori. Se questa legge venisse applicata e fatta rispettare, non si vedrebbero nelle nostre strade, le situazioni di degrado sotto gli occhi di tutti. Il numero dei minori, costretti a mendicare è altissimo e cresce sempre di più nella generale indifferenza e la cosa ancora più grave è che in molti casi, sono gli stessi genitori a mandare i loro figli sulle strade a mendicare. Sfruttare i bambini in questo modo odioso è un crimine che andrebbe punito severamente e senza esitazioni! Le colpe vanno equamente distribuite tra chi compie il reato e chi lo tollera. Le istituzioni devono intervenire in modo deciso per contrastare il fenomeno e gli sfruttatori, essere severamente puniti.L'età al di sotto della quale si commette reato, deve essere estesa a tutti i minori, anche al di sopra dei 14 anni ed andrebbe rivista anche la legge sull'impunibilità dei minori che li rende soggetti adattissimi a commettere crimini, senza la possibilità di una giusta sanzione. A 14 anni, un bambino dovrebbe essere a scuola e non sui marciapiedi ad elemosinare, rubare o spacciare droga. Oltre all'imputazione per sfruttamento - ed in alcuni casi, riduzione in schiavitù - andrebbe aggiunta l'aggravante dell'impedimento della scolarizzazione. Senza la formazione, si creano dei soggetti disadattati che nulla di buono potranno portare alla collettività e se la collettività, rimane passiva, da l'impressione che tutto è tollerato e tacitamente accettato... anche i crimini!

Gabrile Oliviero

martedì 7 agosto 2007

REGIONALE

Prelievi illegali d'acquasul ghiacciaio della Presena

TRENTO. Per anni hanno pompato illegalmente l’acqua dei laghetti della Presena per produrre la neve artificiale. Con un blitz sul ghiacciaio, a 2.500 metri di quota, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, coordinati dal comandante Carlo Bellini, hanno sequestrato l’impianto di pompaggio di proprietà della Società carosello Tonale. Il presidente della società, Giacinto Delpero, è stato denunciato per furto aggravato e deviazione di acque. L’inchiesta, coordinata dal pm Salvatore Ferraro, è partita a fine giugno, quando sui tavoli del procuratore capo Stefano Dragone è arrivato un esposto anonimo con il quale è stato segnalato il prelievo abusivo di acqua dai tre laghetti che si trovano poco sopra i 2.500 metri di quota. Alcune pagine, corredate di foto, sulle quali erano spiegate in dettaglio le presunte violazioni compiute sulla Presenza dalla società del Tonale. Lo stesso esposto era arrivato nelle mani di Roberto Bombarda, consigliere provinciale dei Verdi, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione il 19 giugno scorso. La procura di Trento ha poi incaricato il Noe di svolgere gli accertamenti. La società nel 1992 aveva ottenuto l’autorizzazione per prelevare da ottobre a maggio (sino ad un massimo di 54 metri cubi l’ora) l’a cqua dal Pisso, un corso d’acqua alimentato proprio dai tre laghetti della Presena: Monticello, Paradiso e Cavalletto. L’acqua serviva per alimentare i cannoni per la produzione di neve artificiale. Secondo quanto appurato dai militari però i cannoni funzionavano prelevando acqua dal laghetto intermedio, il Paradiso. La società aveva realizzato due stazioni di pompaggio (una con cinque, l’altra con quattro pompe) per portare l’acqua fino ai cannoni, oltre quota 2.700. I militari hanno effettuato un primo sopralluogo in elicottero, mentre recentemente hanno raggiunto la base del ghiacciaio per una verifica a terra. Ed è così che hanno scoperto l’impianto di pompaggio che pescava non dal rio Pisso ma dal Paradiso. Questo lago era poi collegato con un tubo con lo specchio d’acqua più grande, il Monticello: gli inquirenti presumono che il collegamento sia servito per riportare a livello il Paradiso dopo i prelievi illegali.
Oltre a prelevare illegalmente dai laghi, secondo i militari la società avrebbe sforato ampiamente i limiti fissati dall’autorizzazione del 1992: le pompe, infatti, riuscivano a pescare fino a 100 metri cubi di acqua all’ora, quasi il doppio rispetto al consentito. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico, coordinati dal maresciallo Carlo Bellini, nei giorni scorsi hanno sequestrato l’i mpianto di pompaggio e messo i sigilli. A rischiare ora è il presidente della Società Carosello Tonale, Giacinto Delpero: la procura gli ha contestato i reati di furto aggravato (pena da uno a sei anni di carcere) e deviazione di acque (fino a tre anni di carcere). Il blitz dei carabinieri arriva a pochi giorni dalla provocatoria richiesta degli albergatori del Tonale, che auspicavano un utilizzo 24 ore su 24 dei cannoni per salvare il ghiacciaio e soprattutto lo sci estivo. «Dopo le delusioni per le sentenze sul Bus del Giaz e la Pinzolo-Campiglio - commenta Roberto Bombarda - l’intervento della procura mi stupisce positivamente. Ora sono curioso di sapere come risponderanno alla mia interrogazione». Secondo Bombarda quanto accaduto in Presena è un ulteriore segnale per abbandonare nel medio-lungo periodo lo sci sui ghiacciai e pensare ad una seria riconversione, così come lo stesso consigliere Verde aveva sostenuto, a maggio, durante la discussione sulle aree protette del Trentino.

(07 agosto 2007)

tratto da www.trentinocorrierealpi.repubblica.it

REGIONALE

ORO NERO

TRENTO. La benzina costa carissima anche a Trento. Con l’arrivo dei week end «caldi» di agosto le associazioni dei consumatori hanno denunciato, anche quest’anno, un aumento del costo del carburante all’inizio del mese d’agosto. Una casualità? Non sembra. Ma qual’è la differenza di prezzo tra una compagnia petrolifera e un’altra? E, soprattutto, c’è qualche distributore a Trento in cui fare benzina conviene veramente, oppure i tanto decantati sconti sono solamente uno specchietto per le allodole? Il nostro viaggio comincia dal Ponte di San Lorenzo, dove l’Agip ha due distributori: uno in prossimità della rotatoria, l’altro sul cavalcavia. Proprio quest’ultimo è da sempre considerato uno dei più convenienti della città: è automatizzato 24 su 24 e spesso gli automobilisti si mettono in coda per fare benzina, ritenendo sia più vantaggioso rispetto ad altri. Ebbene non è così. Anzi. La benzina senza piombo costa 1,318 euro al litro e, facendo rifornimento al distributore situato sotto e comunicante, ci s’accorge che il prezzo non cambia: 1,318 al litro. Con la differenza che si viene serviti dal benzinaio. Immutato, ovviamente anche il prezzo del gasolio: in entrambi i distributori un litro di rifornimento per i veicoli diesel costa 1,168 euro. Rapido giro in città e, una volta imboccata via Manzoni, in prossimità di Largo Nazario Sauro, troviamo il distributore Esso sulla destra. Una veloce occhiata ai prezzi e notiamo come siano superiori a quelli visti prima. La benzina senza piombo costa 1,330 euro al litro, mentre il gasolio è a quota 1,178 euro. Invece di reimmeterci su via Brennero giriamo subito a sinistra e nel parcheggio di via Petrarca c’è il distributore Ip. Occhio al prezzo e scopriamo che un litro di benzina verde costa 1,389 euro, mentre per uno di gasolio servono 1,209 euro.
Torniamo in via Brennero, superiamo il distributore Agip sulla destra, che pratica gli stessi prezzi di quelli del Ponte di San Lorenzo, e proseguiamo verso il Top Center, dove è situato il rivenditore della Total. Accostiamo e annotiamo i prezzi: la senza piombo costa 1,320, quindi leggermente di più rispetto all’Agip, mentre sul diesel si risparmia qualcosa, visto che il prezzo si ferma a 1,166 euro. Avanti ancora e c’è il Q8 di Via Bolzano dove la senza piombo costa 1,321 euro al litro e il gasolio 1,166 euro. Ritorniamo verso la città, passiamo in via Maccani dove il distributore Agip vicino alla rotatoria di Campotrentino ha gli stessi identici prezzi degli altri rivenditori già visionati in precedenza. Per verificare un’ultimo distributore diverso dagli altri facciamo un salto in via Brescia, sulla strada che porta a Montevideo. La Monte Shell vende la senza piombo a 1,378 euro al litro, mentre il gasolio costa 1,203 euro. Adesso è il momento di fare i conti. Anzi no, perché verifichiamo i prezzi in autostrada. Il distributore Agip dell’area di servizio «Paganella Ovest» pratica prezzi diversi rispetto a quelli dei distributori cittadini della stessa compagnia. Per un litro di senza piombo servono 1,358 euro, mentre il gasolio costa 1,208 euro. E adesso il totale. Ipotizziamo di dover fare il pieno ad una Fiat Grande Punto, il cui serbatoio ha una capacità di 45 litri. All’Agip il pieno ci costerebbe 59,31 euro, alla Esso 59,85 Euro, all’Ip 62,505 euro, alla Total 59,4 euro, al Q8 59,445, alla Monte Shell 62,01 euro, mentre in Autostrada la spesa sarebbe di 61,11 euro.

(07 agosto 2007)

tratto da www.trentinocorrierealpi.it/

venerdì 3 agosto 2007

REGIONALE

Osama e le Twin Towers per dire no alle moschee

TRENTO. Il volto di Bin Laden, le Torri gemelle e una scritta: «No alle moschee in Trentino». E’ il manifesto che la Lega Nord di Trento ha affisso nei giorni scorsi in varie zone della città, dopo la scoperta di uno spazio abusivo di culto islamico in un garage di Gardolo. «E’ una grave offesa a tutta la città di Trento» reagisce l’imam Aboulkheir Breigheche che condanna duramente l’iniziativa. Ma il senatore del Carroccio Sergio Divina spiega: «Le moschee sono un pericolo».Tornando ai fatti di cronaca, risalenti a metà luglio, i tecnici del comune di Trento avevano chiesto lo sgombero entro novanta giorni della moschea di via IV Novembre a Gardolo di Shaid Mahfouz, perché il locale (un garage) non presentava le norme di sicurezza idonee per un luogo pubblico.La comunità islamica in quell’occasione aveva espresso il proprio disagio alla pubblica amministrazione riguardo alla mancanza di spazi per ritrovarsi e raccogliersi in preghiera. I musulmani trentini avevano chiesto un altro luogo di culto per le famiglie della frazione. Il sindaco Pacher aveva detto il proprio «no» all’o perazione perché «prima ci sono altre priorità - aveva commentato -. Non possiamo garantire a tutte le minoranze un proprio luogo di preghiera».In seguito alla scoperta della moschea abusiva, la Lega Nord aveva fatto sentire la propria voce con un’interrogazione da parte del segretario Vittorio Bridi. «Bisogna far luce sulla presenza dei luoghi di culto islamici nel capoluogo e denunciare i responsabili della creazione della moschea abusiva». Poi il silenzio, nell’a ttesa che gli eloquenti manifesti del Carroccio diventassero pubblici. Moschee che sono tornate a far parlare di sé anche a livello nazionale, come ha ricordato il senatore Divina. «Gli ultimi fatti di cronaca parlano della moschea di Ponte Felcino a Perugia come una scuola di terrorismo. All’interno di essa si svolgevano in maniera continuativa addestramenti ad azioni con finalità di terrorismo». Il dubbio, quindi, che anche all’interno di quelle trentine ci siano tali progetti destabilizzanti è venuto alla Lega che ha deciso di esplicitare i propri dissapori a caratteri cubitali. «Una vignetta è lo strumento più comprensibile per far capire alla gente il rischio che sta correndo avendo dei luoghi di culto islamici sotto casa» commenta il senatore Divina. Gli fa eco il segretario del Carroccio, Maurizio Fugatti: «Le moschee si sono rivelate luoghi dove si predica l’odio verso la nostra cultura e dove si fomenta l’estremismo islamico». La moschea abusiva di Gardolo ha sicuramente inasprito i toni degli esponenti leghisti e fatto «saltare le staffe» al presidente della comunità islamica trentina.
«Questi manifesti sono un’offesa nei confronti della gente trentina, del mondo delle associazioni e del volontariato» commenta l’imam. «È un passo indietro per il Trentino da sempre esempio d’i ntegrazione tra musulmani e cristiani - continua Breigheche -. La generalizzazione inoltre non è mai esatta. Non si possono coinvolgere tutte le moschee e i luoghi di culto in fatti di cronaca mondiali». Al pensiero leghista che le moschee sono pericolose, l’imam risponde: «Sono luoghi d’educazione, conoscenza e cultura. I cartelloni sono modi incivili di sostenere la propria opinione e sono l’ennesima offesa a Trento».

(03 agosto 2007)

tratto da http://www.trentinocorrierealpi.it/


Questo episodio dimostra come la Lega Nord affronti le questioni di questo paese in modo irresponsabile e poco costruttivo. Il Nuovo Partito d'Azione sezione del Trentino Alto Adige si dissocia da tale comportamento xenofobo e ritiene sia fondamentale per un paese democratico risolvere i problemi attraverso atteggiamenti civili e nel rispetto delle leggi.
Mary Balzano

sabato 28 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA NPA

SI APRE UN NUOVO SPAZIO DI AGGREGAZIONE NEL CENTROSINISTRA
Dichiarazione del Segretario Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’,
Pino A. Quartana.

“Alcuni fatti rilevanti accaduti a sinistra negli ultimi giorni e cioè precisamente la netta divaricazione sul problema delle pensioni tra la sinistra comunista, da un lato, e la Sinistra Democratica di Mussi unitamente ai Verdi, dall’altro,la dichiarazione del Presidente dei Verdi, Pecoraro Scanio sulla non riducibilità dei Verdi a comparse della Cosa Rossa e del comunismo ed infine l’articolo del Presidente della SD, Valdo Spini, apparso sul quotidiano 'Il iformista' secondo cui il suo partito deve essere autonomo sia dalla Cosa Rossa da un lato,sia dallo SDI dall’altro, indicano una nuova strada a tutta l’area della sinistra democratica, laico, progressista ed ambientalista che in questo momento è fuori da tutti i giochi riguardanti la ristrutturazione del centrosinistra italiano. Il ‘Nuovo Partito d’Azione’ assiste con il massimo interesse a questi tentativi di individuare un nuovo spazio nel centrosinistra italiano e, anche in vista di una probabile riforma elettorale secondo il modello tedesco, auspica la nascita di una nuova aggregazione di sinistra democratica promossa dal partito di Mussi e Spini e magari anche dai Verdi, uno spazio di Nuova Sinistra Democratica aperto a tutte quelle forze minori laico-progressiste e socialiste, noi neoazionisti in primis, per il momento ancora prive di adeguati punti di riferimento strategici, ma che potrebbero, tutte insieme, dare al progetto lo slancio e l’apporto decisivi”.

Nuovo Partito d’Azione

SEGRETERIA NAZIONALE NPA

Il Nuovo Partito d’Azione, manifesta la sua preoccupazione per l’aumento dei prezzi dei prodotti derivati dai cereali che nell’ultimo periodo, sta interessando il nostro Paese. Gli aumenti, sono già visibili in molti supermercati e rischiano di essere ulteriormente appesantiti in autunno, con la possibilità di raggiungere valori anche del 20%. Quello che sta avvenendo è preoccupante soprattutto perché sembra che questi aumenti non siano la diretta conseguenza dell’innalzamento del costo delle materie prime. Come dichiarato dalla C.I.A.(Confederazione Italiana Agricoltori), i lievi rincari di queste ultime, da soli, non riescono a giustificare un rialzo del prezzo del prodotto finito di questa portata. La notizia - passata nel quasi completo disinteresse del mondo politico – è molto grave perché incide direttamente sui bilanci delle famiglie che già hanno visto abbassarsi in maniera preoccupante il loro potere d’acquisto, a causa delle speculazioni incontrollate, avvenute dopo l’introduzione della Moneta Unica. Il Nuovo Partito d’Azione, invita le autorità competenti, ad effettuare controlli approfonditi e diffusi, per chiarire le cause di quanto sta avvenendo operando affinché vengano contrastate speculazioni indebite ed incontrollate su questi prodotti che sono alla base del consumo alimentare degli italiani. Segreteria Nazionale Nuovo Partito d’Azione

venerdì 27 luglio 2007

REGIONALE

L' NPA TRENTINO ALTO ADIGE firma l'appello per le dimissioni del Senatore Gustavo Selva
L'NPA TRENTINO ALTO ADIGE ha aderito all'appello lanciato da comincialitalia.net, per chiedere con forza, le dimissioni del Sen. Gustavo Selva per il suo comportamento deplorevole e lesivo dell'immagine delle Istituzioni.L'indirizzo per sottoscrivere l'appello è il seguente:
(comincialitalia.net) 19 Luglio 2007
Selva, 'sloggia'!
Si è superata l'indecenza. Gustavo Selva lascia congelare per bene le polemiche delle settimane passate e serve il ritiro delle dimissioni su un piatto ghiacciato. "Resto, me lo chiede al gente", dice dopo aver dimostrato la sfrontatezza di servirsi per i suoi comodi personali delle autombulanze per le emergenze. Ma se questa gente, già piduista, continua a fare quello che gli pare? Fini acconsente? Chi chiede a questo anziano signore di 'sloggiare'?Lascia la tua firma e adesione che andrà a sostenere tutte le altre petizioni spontanee. Uniamoci e lo mandiamo via.
Davide Cunsolo

giovedì 26 luglio 2007

REGIONALE

Scuola. Aiuti alle famiglie in difficoltà
Borse di studio e libri gratis per le famiglie disagiate. Il ministero della Pubblica Istruzione ha stanziato quasi 260 milioni di euro che verranno ripartiti fra tutte le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. Centocinquantacinque milioni di euro saranno destinati per borse di studio da assegnare alle famiglie meno abbienti per agevolare la frequenza nelle scuole medie e superiori. Gli altri 103 milioni dovrebbero consentire alle Amministrazioni locali la fornitura gratuita dei libri di testo e anche nella forma del comodato.

martedì 24 luglio 2007

COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa NPA sull'immigrazione
Dichiarazione di Gabriele Oliviero, della Segreteria Nazionale del Nuovo Partito d’Azione sul fenomeno immigrazione.

Proprio nelle scorse ore, ci siamo potuti rendere conto, di quante sfaccettature, diverse e contraddittorie può avere il fenomeno Immigrazione. L’atto di eroismo del muratore bosniaco Dragan Cigan che ha sacrificato la sua vita per salvare due bambini italiani e le inquietanti vicende che hanno visto protagonista Mostapha El Korchi, imam della moschea di Perugia, devono indurci ad una riflessione seria. Il Nuovo Partito d’Azione, alla luce di questi avvenimenti, auspica che il problema immigrazione ritorni all’attenzione della politica, ed invita il Governo a lavorare in modo concreto affinché vengano affrontate in maniera organica, tutte le problematiche che la questione pone. L’ipergarantismo di alcuni e gli slogan di stampo xenofobo di altri, non servono a dare risposte concrete ai cittadini che si aspettano dalle Istituzioni, un impegno attivo e costante atto a contenere le devianze illegali in cui spesse volte, questo fenomeno sfocia. Lo scarso controllo del territorio, associato a leggi inefficaci o male applicate, sta portando a tensioni sempre più forti e preoccupanti che danno vita ad un risentimento sempre più diffuso - verso gli stranieri e verso le Istituzioni - in tutti coloro che vogliono vivere in modo onesto e dignitoso. Allo stesso tempo, l’impegno deve essere rivolto a favorire in modo equo e solidale - senza discriminazioni nè “privilegi” - i tentativi di integrazione tra italiani e stranieri, contrastando il razzismo e lo sfruttamento. Segreteria Nazionale Nuovo Partito d’Azione Gabriele Oliviero

sabato 21 luglio 2007

NAZIONALE

Un'altra schifezza del governo Prodi, un'altra legge-bavaglio! Incredibile, ma vero!
Proprio negli stessi giorni in cui la Coldiretti denuncia il rischio per molte produzioni alimentariitaliane, a causa della concorrenza, non sempre pulita, della Cina, e negli stessi giorni in cui sidenuncia l'importazione di copie contraffate di dentifrici (ancora da nazioni extracomunitarie), fa l'attuale Governo italiano? Elimina l'aspetto penale nei casi di adulterazione dei cibi!Tranne i casi di gravi intossicazioni (magari con esiti mortali), ogni contraffazione porterà solo a multe, non necessariamente salate. Eh sì! Sembrerebbe questo il modo scelto per difendere i cittadini italiani dal selvaggio mercato globale, ossia facendo un bel regalo proprio ai produttori, italiani o stranieri, di merci e prodotti alimentari non sempre a norma di legge!Ma oltre a questo strano tempismo (che suona come adesione sempre più sfacciata alle vergogne della globalizzazione), ci sono altri due aspetti altrettanto strani, se non "criminali": uno è il fatto che viene eliminata la possibilità di sequestrare merce sospettata di essere adulterata, a meno che non siano terminate le relative indagini. Ossia, mentre queste sono in corso, da giorni o settimane, nulla distrano che qualche consumatore rischi l'intossicazione. L'altro aspetto è che viene messo un bavaglio all'informazione, dato che sono previste multe per chiunque diffonda notizie capaci di creare allarmismo su simili questioni! Volete la ciliegina sulla torta? Le multe per chi diffonde simili notizie sono curiosamente pari a quelle per chi produce o vende prodotti adulterati! A che pro tutto questo? Semplice: il processo criminoso e genocida della globalizzazione non deve essere fermato, anche a costo del benessere e della salute dei "poveri mortali".

ALTRE SCHIFEZZE CINESI IN ARRIVO: I POMODORI*
Dall'articolo "Coldiretti, è allarme per le conserve di pomodoro cinesi" (Affari Italiani, 5 luglio 2007):Dopo i ripetuti casi di contaminazioni alimentare, che per ultimo hanno riguardato anche gli snack per ragazzi, le autorità sanitarie statunitensi frenano sugli arrivi dalla Cina mentre nel 2007 in Italia sono esplose le importazioni di conserve di pomodoro (+150 per cento) per una quantità che, su base annua, rappresenta oltre un terzo della produzione italiana. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare la necessità di attivare i necessari controlli perverificare il rispetto delle norme dopo che lo stesso governo cinese ha annunciato che ben un quinto dei propri prodotti destinati al mercato interno non rispetta gli standard di qualità e sicurezza. Se negli Usa ad essere messe sotto accusa sono state per prime le importazioni di alimenti per animali domestici per la presenza irregolare di melamina tossica e successivamente dentifrici, anguille, pesce gatto ma anche succhi di frutta con pericolosi additivi, in Italia preoccupa soprattutto l'incremento record del 150 per cento negli arrivi di concentrato di pomodoro, secondo le elaborazioni su dati Istat nel primo trimestre del 2007. Il concentrato di pomodoro rappresenta, con il 31 percento in valore, il principale prodotto alimentare proveniente dal gigante asiatico dal quale arrivano però anche aglio, mele e funghi. Una situazione particolarmente pericolosa dopo che l'Italia - precisa la Coldiretti - non è riuscita ad ottenere l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti agricoli impiegati negli alimenti trasformati, nell'ambito della riforma comune di mercato dell'ortofrutta, con la possibilità reale che venga spacciato come Made in Italy un prodotto importato. Un grave insuccesso per l'Italia dopo che lo stesso Parlamento Europeo si era espresso a favore dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti ortofrutticoli trasformati al pari di quanto già avviene per quelli freschi. La conserva di pomodoro è il prodotto che più di altri contribuisce all'immagine positiva del Made in Italy all'estero e interessa 185 industrie di trasformazione, 60mila ettari coltivati, 7mila imprenditori agricoli che producono un quantitativo di 44 milioni di quintali. L'Italia è il secondo produttore mondiale dopo gli USA, ma la Cina - prosegue la Coldiretti - ha iniziato la produzione di pomodoro nel 1990 e oggi rappresenta il terzo bacino di produzione dopo Stati Uniti e Unione Europea, con un 90 per cento della produzione - continua la Coldiretti - destinata ai mercati esteri, e in particolare con circa la metà del concentrato esportato in Italia. La produzione cinese di concentrati di pomodoro è localizzata nei bacini di Junggar e Tarim, nella regione di Xinjiang, a
nord-ovest del Paese nei pressi del confine con il Kazakistan dove operano due grandi gruppi: Tunhe, che opera dal 1993 e possiede 12 impianti, e Chalkis Tomato. L'annacquamento della qualità del pomodoro italiano con quello proveniente dalla Cina in mancanza di informazioni trasparenti in etichetta è un rischio inaccettabile per il futuro di uno dei prodotti simbolo del made in Italy alimentare e che la Coldiretti intende contrastare anche nell'ambito della più grande manifestazione promossa dagli agricoltori negli ultimi anni, che con lo slogan 'Giù le mani dalla qualità italiana' avrà luogo a Bologna l'11 luglio. Alla manifestazione parteciperanno gli agricoltori della Coldiretti provenienti dalle campagne di ogni regione con auto, pullman, treni speciali e aerei. Nella capitale dell'agroalimentare italiano gli imprenditori agricoli, insieme a cittadini, mamme e giovani manifesteranno contro il tentativo di standardizzare e omologare verso il basso la qualità dell'agricoltura italiana per asservirla ad un modello di sviluppo produttivistico, contrario all'interesse delle imprese, dell'ambiente e dei consumatori.

INTOSSICAZIONE NO-STOP
* Dall'articolo "Dentrifici tossici sequestrati dai Nas" (ANSA, 8 luglio 2007): Scattano i controlli anche in Italia dopo il sequestro in Spagna di 100.000 tubi di dentifricio contraffatti provenienti da paesi non europei. I carabinieri della sanità Nas hanno infatti dato il via a sequestri a campione su tutto il territorio nazionale: 20.000 le confezioni sospette sequestrate oggi in 27 province, con il marchio Colgate contraffatto e le etichette in lingue diverse dall'italiano. Al momento, però, sottolinea il ministero della Salute, non si sa ancora se le partite di dentifricio siano tossiche o meno: a stabilirlo saranno le analisi di laboratorio, affidate all'Istituto superiore di sanità, ed i cui risultati sono attesi per i primi giorni della prossima settimana. Le indagini sono scattate in Italia all'indomani delle segnalazioni dalla Spagna, dove sono stati ritirati dal commercio 100.000 dentifrici del tipo Tri Leaf Spearmint, in una decina dei quali è stato trovato dietilenglicolo, una sostanza tossica. Sempre nei giorni scorsi, in alcuni dentifrici con lo stesso marchio, ma di tipo diverso, sequestrati in Canada, era stato trovato un batterio nocivo. In italia sono in corso controlli nei centri commerciali, supermercati e piccoli esercizi commerciali e riguardano dentifrici con il marchio Colgate che non abbiano le indicazioni in lingua italiana e che in etichetta riportano come luogo di produzione Brasile, Turchia, Sudafrica o Spagna.
- I Nas sequestrano 20.000 confezioni in 27 province:
Carabinieri dei Nas del Ministero della Salute hanno sequestrato in via amministrativa quasi 20 mila confezioni di dentifricio a marchio Colgate, di cui si sospetta una possibile contraffazione, in 53 esercizi commerciali di vario genere in diverse località nelle province di: Aosta, Brescia, Sondrio, Cremona, Mantova, Genova, Milano, Varese, Padova, Torino, Trento, Treviso, Bologna, Firenze, Prato, Latina, Livorno, Parma, Reggio Emilia, Chieti, Roma, Sassari, Rieti, Bari, Reggio Calabria, Cosenza. In un solo caso, in provincia di Caserta, si é invece provveduto a un sequestro cautelativo di una partita proveniente dalla Thailandia, in quanto le confezioni sospette riportavano comunque le indicazioni sulla confezione in lingua italiana come previsto dalla normativa vigente. Le confezioni presentano etichette diverse in varie lingue straniere ma mai in lingua italiana, tranne il caso citato di Caserta. La provenienza dei prodotti sequestrati, afferma il ministero, "è molteplice (Medio Oriente, Asia, Sud America, Africa) e comunque non dall'Unione Europea, tranne che in tre casi dove la confezione risulterebbe proveniente dal Belgio, anche se la dicitura è comunque in lingua straniera, contrariamente a quanto previsto dalla normativa comunitaria che obbliga i produttori ad apporre le indicazioni del prodotto nella lingua del Paese di destinazione". I Nas hanno inviato all'Istituto superiore di sanità 61 campioni delle confezioni sequestrate per l'effettuazione delle analisi di laboratorio volte a verificare l'eventuale presenza di agenti nocivi per la salute. Al momento, afferma il ministero della salute, "non è dato sapere se queste partite, al di là del fatto di essere comunque non in regola sul piano amministrativo con le norme commerciali, possano rappresentare anche un pericolo per la salute. Saranno le analisi chimiche e microbiologiche in corso a verificarlo, i cui risultati sono attesi i primi giorni della prossima settimana".

PRIMA CI FANNO RAPINARE SUI PREZZI E POI CI AMMAZZANO A TAVOLA
* Dall'articolo "Vendere cibi adulterati non sarà più reato" (Mario Pappagallo, Corriere della Sera, 16luglio 2007): Le cozze infettate dal virus dell'epatite o, peggio, dal vibrione del colera potrebbero «costare» solo unamulta a chi le alleva, pesca e offre in vendita ai consumatori. Da 10mila a 80mila euro al massimo, una volta provata la buona o cattiva fede dell'«inquinatore». Nessun reato penale, nessuna sanzione come il carcere, previsto dalla legge 283 del 1962 attualmente in vigore. La depenalizzazione è inserita nel nuovo Codice della sicurezza alimentare predisposto dal Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del ministero della Salute. La bozza del Codice (un decreto legislativo) è stata sottoposta all'esame delle Regioni e dovrà essere discussa al tavolo Stato-Regioni. Verrebbero abrogate tutte le leggi in materia, accorpate e semplificate. Ma, sorpresa, al Capo VI, quello relativo alle sanzioni, sparisce l'azione penale. In soldoni niente più magistratura di mezzo, fatto salvo in caso digravi intossicazioni o in caso di morte del malcapitato consumatore di cibo inquinato, adulterato, con un'etichetta non veritiera, e così via. Addio ai sequestri preventivi che scattano per ordine dei pm, come avvenuto nel caso di mucca pazza o delle acque minerali al cloroformio, del pane o della mortadella agli escrementi, dei tiramisù al botulino, del tè cinese al piombo o del miele agli antibiotici. E i famosi blitz dei carabinieri del Nas scatterebbero solo su richiesta di Asl o enti amministrativi. Un alleggerimento per la magistratura? Senz'altro, ma anche un'arma in meno di prevenzione, perché la sanzione penale è un fortissimo deterrente. Un produttore di vino al metanolo non rischierebbe più il carcere ma una multa che, anche se alta (da mille a 100 mila euro in base al tipo d'illecito), potrebbe anche convenirgli rispetto al guadagno già fatto in modo fraudolento. E se ci scappa il morto? Allora subentra la magistratura (per reati come l'omicidio), ma una vittima non è certo prevenzione. Anzi è la prova di un fallimento nel campo della sicurezza alimentare. Senza contare che, senza informazione o sequestri, mentre si indaga di decessi potrebbero essercene altri. Di che cosa si occupa la legge 283 destinata all'abrogazione? Solo nella prima metà del 2007, sono state oltre 150 le sentenze della Cassazione relative a reati contemplati proprio dalla 283. Ecco un drammatico elenco-esempio che riguarda reati da 283 commessi o finiti in giudicato negli ultimi 12 mesi: prodotti ayurvedici con troppo piombo o mercurio, tè cinese al piombo, miele agli antibiotici, bevande analcoliche ( soft drink) al benzene, acque minerali con cloroformio o con tetracloroetilene, molluschi e crostacei dell'Est«infetti», pesce fresco ricco di un parassita (anisakis) causa di gravi enterocoliti, animali allevati con ormoni, maiali alimentati con il cromo per renderne le carni più rosse (in apparenza più magre), salmone con additivi per renderlo più arancione, frutta e verdura ai pesticidi. Senza contare frodi come la vendita di prodotti surgelati spacciati per freschi o di cibi contenenti sostanze non indicate in etichetta, se non scaduti e riciclati. Coinvolti nei reati produttori, importatori,venditori, ristoratori, mense e distributori. Soltanto sabato la procura di Torino ha aperto due inchieste: una su tonno fresco che presenta elevati tassi di istamina (potrebbe scatenarsi una crisi allergica anche in chi allergico non è), l'altra su 67 chili di pane fresco (sfornati da una panetteria di Torino) con escrementi di insetti e roditori. Un'ultima annotazione: il punto 3 dell'articolo 64 del Capo VI del Codice punisce con una multa da 10mila a 100mila euro (la sanzione più alta prevista dal Codice) «chi comunica o diffonde anche a mezzo stampa informazioni suscettibili di creare panico o allarmismo tra i consumatori». Attenzione: non notizie false, ma solo suscettibili di creare allarmismo. Suona come un «bavaglio» all'informazione che, come è noto, è base della prevenzione e della capacità del consumatore di sapersi autotutelare.

venerdì 20 luglio 2007

REGIONALE

Italcementi, la fabbrica dei disperati
TRENTO. L’Italcementi, da quando è stata chiusa due anni fa, è una città nella città. È un rifugio o un nascondiglio a seconda di chi ci entra. Ci sono gli spacciatori con la loro sala per il confezionamento e i posti dove aspettare i clienti assieme a qualche prostituta occasionale. Ma ci sono anche i disperati, quelli che in Italia stanno cercando di ricominciare una nuova vita con permesso di soggiorno e lavoro ma che non reggono i nostri ritmi. E così la sera si ritrovano in una palazzina diroccata dove hanno cercato di costruire qualcosa che assomigli ad una casa.Il cancello dell’entrata principale è chiuso ma la tettoia viene utilizzata come riparo. A dimostrarlo le decine di lattine e bottiglie di birra per terra. Chi ha fatto della fabbrica dismessa di Piedicastello la propria dimora per affari illegali o semplicemente per dormire al termine di una giornata di lavoro usa l’entrata secondaria quella della Motorizzazione. C’è un cumulo di ghiaia e una volta superato si è in questa sorta di terra di nessuno. Le forze dell’ordine la conoscono molto bene come i carabinieri che ieri abbiamo visto entrare e quindi abbiamo seguito. I controlli sono quasi quotidiani perché, è noto, qui si spaccia. Chi vende e acquista droga (eroina in particolare) ha scelto di «occupare» la struttura più grande con decine di vie d’a ccesso che si trasformano in vie di fuga in caso di bisogno. Al primo piano, verso la montagna, c’è una sorta di sala di confezionamento. L’ultima volta che i militari dell’Arma sono arrivati hanno trovato tre extracomunitari che preparavano le dosi. Più sopra ci sono le stanze dove si può trovare anche qualche prostituta. In basso, fra le piante di fico che hanno vinto la resistenza del cemento i pezzi di domopack per terra raccontano dei tanti drogati che qui si sono iniettati lo stupefacente. Nell’e dificio i carabinieri trovano tre persone. Sono due uomini (poi denunciati) e una ragazza italiana.
Vengono portati in caserma dovranno chiarire la loro posizione. Vicino ai macchinari che sono rimasti e si stanno arrugginendo ci sono cumuli di sporcizia. Bottiglie di birre, pacchetti di sigarette ma anche vasetti di yogurt. Verso via Verruca altri due edifici. Anche qui i segni dell’abbandono e di chi qui ha vissuto qualche giorno: materassi sventrati e sedie capovolte. Un paranco di quelli che si vedono nelle industrie e nei film dell’orrore penzola su tutto questo.Poi c’è l’altra faccia dell’Italcementi attuale ed è racchiusa nell’ edificio che dà sulla tangenziale ed è a ridosso dell’ingresso principale. Qui ci stanno i regolari che hanno un lavoro ma che non riescono a trovare il denaro necessario per mettere insieme, oltre al pranzo e alla cena, anche un affitto per una dimora decente. Qui è tutto diverso. Ci sono tre stanze con sei materassi rialzati dal pavimento con mezzi di fortuna (anche un hard disk). I letti sono rifatti con cura e a fianco di ognuno ci sono delle ciabatte sistemate con precisione geometrica. Sui tavoli una candela per rischiarare la stanza qualche dolce o delle fette biscottate ma anche una crema al cocco per rinforzare i capelli. Sul terrazzo lo scheletro di un lettino è stato trasformato in uno stenditoio. Nelle stanze chiuse i segni di piccoli incendi causati, forse, dal disperato bisogno di cucinare qualcosa.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

SMS PER ANIMALI ABBANDONATI IN AUTOSTRADA

ROMA - Un sms può salvare la vita di un animale abbandonato in autostrada e al tempo stesso permettere agli automobilisti di evitare pericolosi incidenti stradali. L'iniziativa si chiama "Io l'ho visto" ed è di ProntoFido, Radio 105 e Radio Montecarlo, Autogrill e Polizia Stradale. Se si vede un animale abbandonato su un'autostrada italiana basta inviare un sms al numero 334 1051030. Il consiglio è di memorizzare il contatto in rubrica prima di partire. L'sms dovrà dare almeno le seguenti indicazioni: ora dell'avvistamento; località e provincia; autostrada e direzione di marcia. Più dettagli si forniranno, maggiori saranno le possibilità di salvare l'animale. I messaggi saranno pubblicati sul sito ProntoFido e poi inviati alla Polizia Stradale che si attiverà per il soccorso. La raccomandazione, per evitare di distrarsi mentre si guida, è quella di far inviare l'sms ad uno dei passeggeri o fermarsi alla prima area di sosta. L'iniziativa vale in autostrada, dove opera la Polizia Stradale. Altrove si dovrà telefonare ai vigili del Comune di competenza o ai Carabinieri (112). Sono molti i personaggi noti che in radio danno la loro voce all'iniziativa "Io l'ho visto".

giovedì 19 luglio 2007

NAZIONALE

Economia. Cresce l'inflazione a giugno: +0,2%

News ISTAT: +0,2 L'IFLAZIONE A GIUGNO L'Istat conferma la stima provvisoria dei prezzi al consumo: in giugno è pari a +0,2% la variazione mensile e a +1,7% quella tendenziale annua (+0,3% e +1,5% in maggio).
I rincari dei trasporti (carburanti), di alberghi e ristoranti e di altre categorie di servizi sono bilanciati dalla sostanziale stabilità di gran parte degli altri capitoli di spesa, in un contesto di ridotta vivacità della domanda.

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Da collegare al post del 28 guigno 2007
L’INCENDIO DI TORRE A MARE – LA SITUAZIONE AD OGGI
Sono passate circa due settimane da quando abbiamo diramato il tragico appello, “Oltre 60 i cani bruciati vivi in un canile abusivo alle porte di Bari, località Torre a Mare”. Giornate terribili. Foto agghiaccianti che non abbiamo avuto nemmeno il coraggio di mostrare al pubblico.
Ora ci sembra quanto meno doveroso dare un aggiornamento sulla situazione dei cani che abbiamo salvato. E non semplicemente per una questione di “dovere di cronaca” ma in segno di rispetto verso tutti coloro che, generosamente e col cuore, ci hanno offerto il proprio aiuto inviandoci denaro, medicinali, cibo, richieste di adozioni.
Fortunatamente il Magistrato ha disposto il sequestro giudiziario dei cani e l'affido alle sezioni di Valenzano e Molfetta della Lega Nazionale per la Difesa del Cane; 136 cani invece sono nel Canile convenzionato con Bari e anche per questi, che cerchiamo di seguire costantemente, ci attiveremo affinché vengano adottati.
Per gli affidamenti dobbiamo aspettare il permesso delle autorità e poi, naturalmente, avviseremo tutti coloro che si sono proposti per le adozioni.
I cani che presentavano bruciature, contusioni, ematomi stanno decisamente meglio.
Purtroppo sono state riscontrate patologie pregresse per le quali si sta procedendo con accurate analisi, ecografie e tutto quanto sia necessario per il benessere dei nostri amici.
Ci sono tante femmine incinte che hanno lesioni perivulvari e piomatose. In molti hanno la rogna, soffrono di gravi infiammazioni agli occhi, lesioni cutanee e alopecia generalizzata. Altri hanno lesioni alle cornee di entrambi gli occhi o addirittura gli manca un globo oculare. Almeno una decina di cani è affetta da leishmaniosi (sicuramente mai curata in precedenza!).
Tutti i cagnetti (e anche i 4 micini trovati all’ultimo momento nel incavo di un albero) si sono ripresi dallo shock subito e mentre per i primi due giorni sono vissuti praticamente "ammassati" - così com'erano stati abituati al canile abusivo dove vivevano legati a corte catene o in piccolissimi spazi simili a stie per polli - ora invece corrono, giocano, e i più timidi incominciano ad avvicinarsi ai volontari.
Un pensiero particolare lo vogliamo dedicare a Lucky, il piccolo dalmata ricoverato a Teramo per le gravissime ustioni riportate nell'incendio. I veterinari, con generosità e abnegazione, hanno fatto il possibile e di questo saremo loro sempre grati.
Addio piccolo Lucky, nella tua vita breve e sfortunata hai conosciuto solo sofferenza, un padrone che ti teneva alla catena, il fuoco che ti ha lacerato il musetto. Ora forse sei felice, lontano da noi uomini che ti abbiamo fatto solo male, in un paradiso che certamente c'è anche per voi, “creature minori”....
Non ti dimenticheremo mai, perchè mai si estinguerà il debito che noi uomini abbiamo verso di te, tu che sei stato capace anche di scodinzolare, con le poche forze rimaste, ai medici che ti curavano.
Per Lucky, anche se non ce l’ha fatta, e per tutti i cani che abbiamo tratto in salvo… GRAZIE.
Un grazie sincero da parte nostra ma, soprattutto, da parte LORO a tutte le persone meravigliose che ci hanno aiutato e che ancora ci stanno aiutando in questo momento di grande bisogno.

I Volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane

mercoledì 18 luglio 2007

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Vacanze: cinture sicurezza in auto anche per cani e gatti
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Anche cani e gatti viaggiano sicuri verso i luoghi di vacanza. Per loro apposite cinture di sicurezza e cucce attrezzate presso l'Autogrill.Sono 17 i Fido Park attrezzati che, fino al 30 settembre, offriranno assistenza gratuita in aree con gazebo, acqua corrente e cucce termo-isolate. A fornire questi ed altri consigli e' il numero in edicola di oggi di Gente Viaggi che da' istruzioni per una vacanza serena con i propri animali, nel rispetto delle loro esigenze.

domenica 15 luglio 2007

REGIONALE

Alto Adige: Ambientalisti Scalano Passo Stelvio
a difesa dei ghiacciai

Bolzano, 15 lugl. - Una cinquantina di ambientalisti di Mountain Wilderness hanno affrontato questa mattina una impegnativa scalata in cordata sul Passo dello Stelvio per raggiungere l'Ebenferner (Vedretta Piana) e contestare la politica di sfruttamento intensivo delle alte quote responsabile, secondo l'accusa dell'Associazione Mountain Wilderness, della morte dei ghiacciai. I manifestanti hanno richiamato il ricordo degli sfregi inflitti dai gatti delle nevi alla Marmolada e hanno esposto striscioni con le scritte 'Sci estivo uguale morte dei ghiacciai' e 'Vita ai ghiacciai, dadri delle acque'. Successivamente, i partecipanti hanno creato una scritta componibile usando alcune pettorine che recitavano 'Salviamo i ghiacciai'.

sabato 14 luglio 2007

REGIONALE

Bolzano: chiuso per inquinamento reparto acciaierie, malfunziona depuratore

Bolzano, 14 lug.- Il reparto laminatoio delle Acciaierie di Bolzano, che fa capo al gruppo Amenduni, e' stato chiuso su disposizione del magistrato per inquinamento.
La chiusura e' stata disposta dal sostituto procuratore del capoluogo altoatesino Igor Secco, sulla base di un rapporto del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Trento, che hanno accertato il malfunzionamento di un depuratore, ipotizzando il superamento dei limiti previsti dalle tabelle di legge per quanto riguarda gli scarichi nelle acque del fiume Isarco. In particolare, vi sarebbero state delle fughe di sostanze oleose, prevalentemente idrocarburi. La chiusura del reparto ha comportato la messa in Cassa integrazione di un centinaio di operai.

lunedì 2 luglio 2007

REGIONALE

Il 28 ottobre referendum a Cortina Livinallongo e Colle Santa Lucia

Cortina

Il referendum per il passaggio dei tre comuni di Colle Santa Lucia, Cortina d'Ampezzo e Livinallongo del Col di Lana dalla Regione Veneto alla Regione Trentino Alto Adige si farà. Gli elettori andranno alle urne fra quattro mesi, domenica 28 ottobre. La data è certa, secondo Siro Bigontina, già presidente dell'Union de i Ladis d'Anpezo, responsabile della Consulta dei tre paesi ladini, oggi coordinatore del comitato promotore del referendum: «La comunicazione ufficiale della Prefettura di Belluno è giunta al Comune di Cortina: si vota il 28 ottobre».

venerdì 29 giugno 2007

NUOVO PARTITO D'AZIONE

CONTRO LA 'LEGGE BAVAGLIO'
COMUNICATO STAMPA N.P.A.
“Il ‘Nuovo Partito d’Azione’, che già un anno fa fu tra i pochissimi partiti a schierarsi ed a manifestare contro il disastroso indulto, esprime la sua netta e durissima opposizione alla cosiddetta legge-bavaglio contro le intercettazioni nonché alla paventata abolizione dell’ergastolo dal nuovo Codice Penale. Si tratta, se dovessero passare, di altri due clamorosi ed incredibili atti suicidi di un già agonizzante Governo che delude e tradisce senza piùvergogna o senso del limite milioni di elettori del centrosinistra, già abbondantemente portati allo stremo ed al limite della sopportazione. E’ proprio vero che Dio acceca chi vuol perdere. L’NPA esprime altresì la sua totale ed incondizionata solidarietà ai magistrati ed ai giornalisti italiani tutti, senza distinzioni politiche e di corrente, entrambi baluardi della democrazia e della libertà di espressione. Al tempo stesso, i nuovi azionisti italiani invitano quanti nel Governo e nella maggioranza unionista sembrano aver improvvisamente cambiato idea sull’opportunità e sulla bontà della legge-bavaglio, scoprendone gli enormi pericoli per la democrazia, a dare questa volta seguito concreto alla loro dichiarata opposizione conducendola fino in fondo, senza calcoli opportunistici e senza furberie, finoalle estreme conseguenze se necessario, costi quel che costi, perché esistono nella vita valori superiori alla sopravvivenza forzata di un Governo che ha ormai già divorziato da milioni di suoi ex elettori e sostenitori”.

NUOVO PARTITO d’AZIONE
Il Segretario Nazionale Pino A. Quartana
Roma 26 - 6 - 2007

NUOVO PARTITO D'AZIONE

Organigramma Nuovo Partito d'Azione
LA NUOVA STRUTTURA ED IL NUOVO ORGANIGRAMMA DEL 'NUOVO PARTITO d'AZIONE'


Segretario Nazionale PINO A. QUARTANA

Coordinamento della Segreteria Nazionale:

Gabriele Oliviero (Comunicazione ed Organizzazione)

Teresio Panero (Rapporti politici ed istituzionali - Direttore politico e responsabile del giornale del Partito)

Organizzazione territoriale:

Liguria; Stefano Ferrando (commissario)

Piemonte; Teresio Panero (Segretario)

Val d’Aosta; Teresio Panero (commissario)

Veneto; Gabriele Oliviero (Segretario)

Friuli-Venezia Giulia; Giovanni Da Lozzo (commissario)

Trentino-Alto Adige; Mary Balzano (commissario)

Umbria; Giancarlo Menichetti (commissario)

Lazio; Benedetto Motisi (Segretario)

Abruzzi; Fulvio Fabbricatore (commissario)

Molise; Julio Cortes (commissario)

Campania; Rossella Caputo (commissario)

Basilicata; Pino A. Quartana (ad interim)

Puglia; Enzo Sarcina (commissario)

Calabria; Piero Ferrari (Segretario)



Direzione Nazionale: Pino A. Quartana - Gabriele Oliviero - Teresio Panero - Stefano Ferrando - Julio Cortes - Fulvio Fabbricatore - Piero Ferrari - Giancarlo Menichetti - Enzo Sarcina - Benedetto Motisi - Rossella Caputo - Mary Balzano - Giovanni Da Lozzo.



Il Segretario Nazionale ed il Coordinamento della Segreteria Nazionale compongono la Segreteria Nazionale.Questo nuovo organigramma è anche conseguenza di una modifica dello Statuto del Partito effettuata in data 20 giugno 2007.



F.to IL SEGRETARIO NAZIONALE

Pino A. Quartana
NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.