mercoledì 19 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA NPA

E’ strano notare con quanta irritazione i nostri politici hanno reagito alle affermazioni fatte da un giornalista del New York Times in merito alla situazione non proprio entusiasmante nella quale versa il nostro Paese. Mi ha fatto molto riflettere, con quanta superficialità di replica e il modo molto rapido con il quale si è passati sopra questa notizia. Io credo sia il caso di approfondirla un pochino di più perché se un giornale della tiratura e dell’autorevolezza del NYT sbatte in prima pagina una notizia del genere, su un paese come l’Italia, i motivi di riflessione e di preoccupazione dovrebbero essere molteplici. Diciamo che possiamo affrontare la questione in due modi diametralmente opposti. Il primo è seguire il perfetto stile italico e fare finta di niente. Ignoriamo che all’estero il nostro paese possa avere questa fama e continuiamo per la nostra strada liquidando questa notizia come le esternazioni di un denigratore a prescindere, che sfoga la sua bile e la sua frustrazione per non essere figlio di una nazione così ricca di storia, cultura ecc. ecc… Le reazioni di molti, vanno appunto in questa direzione. Potremmo analizzare l’articolo come un semplice e maldestro sgarro all’immagine dell’Italia nel mondo. Questo atteggiamento di comodo però, ci porterebbe a seguire gioiosamente e senza la minima esitazione, l’enorme autostrada che ci sta allegramente facendo galoppare verso il baratro. L’altra possibilità che purtroppo richiede un faticoso esame di coscienza – cosa a cui pochi sono abituati – e fermarsi un attimo per analizzare la situazione e il panorama che abbiamo attorno. La situazione economica italiana è desolante. Crescita del PIL intorno all’1% Inflazione che inizia a risalire. Costo della vita alle stelle. Insicurezza lavorativa. Crescita esponenziale del precariato cronico. Stato comatoso in cui versano le pubbliche amministrazioni, paralizzate dall’inefficienza e dal nepotismo. Degrado sociale a livelli spaventosi. Classe politica inetta, gerontocratica, scollata dal reale e prona di fronte ai poteri forti; completamente ripiegata su se stessa nella strenua difesa dell’autoconservazione. Incapacità da parte del sistema a raccogliere ed affrontare le sfide del futuro. Assoluta dipendenza, per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, da paesi terzi e la mancanza di una politica energetica di largo respiro, utile ad aumentarne almeno in parte l’emancipazione… Potrei continuare per molte e molte pagine ancora ma credo ce ne sia già a sufficienza per far impallidire qualsiasi governo degno di questo nome. Qui da noi, l’unico a dare ragione al giornalista americano è il solito Walter Veltroni. Non è una novità e non per niente è stato soprannominato “l’ecumenico” per la sua incredibile capacità di dare ragione e tutti e a tutto e di andare d’accordo con chiunque; dal ricco petroliere al più miserrimo individuo annaspante nelle discariche senegalesi… d’altronde si sa, Veltroni ama l’Africa. Dopo aver dato ragione, dicevo, al giornalista, ha proposto il suo proclama di riscossa, fatto di larghi sorrisi e pacche sulle spalle. Dovrebbero essere i sorrisi e gli incoraggiamenti secondo il Sindaco di Roma a salvare questo paese dal declino. Ecco la ricetta del novello salvatore, utile ad uscire dal buio vicolo cieco nel quale il paese si è cacciato. Dopo tanta spremitura di meningi, questo è stato il divino parto! Non una proposta, non un progetto concreto, niente a parte vuote e puerili incitazioni. Non è con il “Dai che ce la facciamo” che L’Italia risolleverà la sue sorti. Ci vuole ben altro. Tutte cose di cui i nostri politici difettano parecchio. Non so con quanto ‘pathos’ gli americani hanno appreso la notizia delle pietose condizioni dell’Italia. A dirla tutta, loro non sono certo messi molto meglio di noi. Solo che a differenza nostra, loro hanno la straordinaria capacità di risollevare le loro sorti in modo inaspettato prima che sia troppo tardi. Noi per reagire, dobbiamo arrivare a Caporetto e al Piave, con l’unica differenza che allora almeno, avevamo qualche buon generale capace di riorganizzare le nostre sorti… Ora al loro posto, ci sono personaggi del calibro di Veltroni e Berlusconi. Povera Italia.

Gabriele Oliviero

venerdì 14 dicembre 2007

COMUNICATO STAMPA

SCIOPERO AUTOTRASPORTATORI

Nessuno mette in dubbio la legittimità di un' azione di protesta mala situazione incredibile che si è verificata in questi ultimi giornia causa del blocco degli autotrasportatori è inammissibile! Nessuna rivendicazione, può giustificare un atteggiamento cosìirresponsabile tale da mettere in ginocchio l'intero Paese. Lagente non può e non deve subire il ricatto ed i sprusi di unaminoranza indifferente al buonsenso ed al rispetto delle regole. Se gli autotrasportatori, portano su di se il peso maggiore delleresponsabilità, buona parte delle colpe, va comunque imputata algoverno; incapace di intervenire tempestivamente ed efficacementeaffinchè la situazione si risolvesse con il minor danno possibile. L'atteggiamento sprezzante, tenuto dagli scioperanti, nei confrontidelle istituzioni e dell'autorità è semplicemente vergongoso! L'impotenza di queste ultime invece, ha mostrato fino al midollo,l'incapacità di tenere sotto controllo la situazione e di farvalere il rispetto della legge. Tra la tracotanza di alcuni e l'inettitudine di altri, chi ne fa lespese sono sempre e comunque i cittadini.

giovedì 13 dicembre 2007

REGIONALE

'L'ALTO ADIGE NON E' ITALIA'

Bolzano - Suedtiroler Freiheit, il partito di Eva Klotz, ha deciso di collocare su tutti i valichi di confine dell’Alto Adige, compresi i sentieri di montagna, cartelli con la scritta in tedesco «Suedtirol ist nicht Italien» e cioè «L’Alto Adige non è Italia». Lo ha annunciato il partito che accompagnerà l’iniziativa con una raccolta fondi chiamata «Ingiusto confine».
Il partito, che chiede l’autodeterminazione per la popolazione altoatesina di lingua tedesca in modo che possa decidere se tornare o meno con l’Austria, aveva già collocato in novembre un cartello di questo tipo al valico del Brennero sollevando le proteste in particolare di An e Forza Italia. Il cartello era stato danneggiato e poi rimosso dalla gendarmeria austriaca con la motivazione che avrebbe creato problemi al traffico. Poi, però, nei giorni scorsi, il cartello era stato nuovamente collocato nella stessa posizione.
Insomma, la Klotz tenta di catturare l'attenzione soprattutto sul fornte politico austriaco, che da tempo dimostra mostra una certa disaffezione ai richiami all’autodeterminazione che periodicamente arrivano dall’Alto Adige. Nessun oratore tirolese - ed è stata la prima volta - è stato infatti invitato alla tradizionale cerimonia il giorno dell'Immacolata, organizzata con gli Scheutzen per ricordare a San Paolo di Appiano i terroristi morti degli anni Sessanta. Da anni non si ricordavano così tanti "tiratori scelti" giunti nel paesino vicino a Bolzano per la manifestazione dell’Immacolata. C’era anche qualche dirigente dei "cappelli piumati" austriaci, dopo l’assenza dell’anno scorso dettata da polemiche interne, con gli austriaci che avevano accusato i sudtirolesi di essere troppo "di destra", ma non c’erano politici austriaci e scarsa è stata anche la rappresentanza Svp, con l’assessore regionale Martha Stocker a rappresentare da sola la Svp, in assenza del segretario politico Elmar Picher Rolle. » e cioè «L’Alto Adige non è Italia». Lo ha annunciato il partito che accompagnerà l’iniziativa con una raccolta fondi chiamata «Ingiusto confine».
Il partito, che chiede l’autodeterminazione per la popolazione altoatesina di lingua tedesca in modo che possa decidere se tornare o meno con l’Austria, aveva già collocato in novembre un cartello di questo tipo al valico del Brennero sollevando le proteste in particolare di An e Forza Italia. Il cartello era stato danneggiato e poi rimosso dalla gendarmeria austriaca con la motivazione che avrebbe creato problemi al traffico. Poi, però, nei giorni scorsi, il cartello era stato nuovamente collocato nella stessa posizione.
Insomma, la Klotz tenta di catturare l'attenzione soprattutto sul fornte politico austriaco, che da tempo dimostra mostra una certa disaffezione ai richiami all’autodeterminazione che periodicamente arrivano dall’Alto Adige. Nessun oratore tirolese - ed è stata la prima volta - è stato infatti invitato alla tradizionale cerimonia il giorno dell'Immacolata, organizzata con gli Scheutzen per ricordare a San Paolo di Appiano i terroristi morti degli anni Sessanta. Da anni non si ricordavano così tanti "tiratori scelti" giunti nel paesino vicino a Bolzano per la manifestazione dell’Immacolata. C’era anche qualche dirigente dei "cappelli piumati" austriaci, dopo l’assenza dell’anno scorso dettata da polemiche interne, con gli austriaci che avevano accusato i sudtirolesi di essere troppo "di destra", ma non c’erano politici austriaci e scarsa è stata anche la rappresentanza Svp, con l’assessore regionale Martha Stocker a rappresentare da sola la Svp, in assenza del segretario politico Elmar Picher Rolle.

fonte: www.ilgiornale.it

martedì 11 dicembre 2007

COMUNICAZIONE NAZIONALE

ANCHE l'EMILIA-ROMAGNA SI TINGE D'ARANCIONE
Finalmente anche l'Emilia-Romagna si apre all'azionismo ed al 'Nuovo Partito d'Azione'. Ieri il Segretario Nazionale del Partito, Pino A. Quartana, ha nominato il primo responsabile NPA in quella importante regione. E' il compagno Walter Loddi, 40 anni, docente universitario all'Università di Ferrara. Al nuovo dirigente azionista le felicitazioni e gli auguri da parte di tutta la comunità neoazionista italiana.
NPA - Ufficio Stampa nazionale
Roma 11-12-2007

martedì 4 dicembre 2007

COMUNICAZIONE REGIONALE

Comunicazione agli iscritti e simpatizzanti del
Nuovo Partito d'Azione sezione Trentino:

domenica 16 dicembre 2007 in via Diaz a Trento dalle 10:00 alle 19:00 il CCDU ONLUS Sezione Trento terrà un banchetto informativo sul tema degli psicofarmaci ai bambini.

L'N.P.A Trentino sostiene e appoggia quest'iniziativa degli amici del CCDU sez. Trento.

Mary Balzano
Segretario Regionale N.P.A. Trentino


CCDU ONLUS Sezione di Trentohttp://mailstore.rossoalice.alice.it/exchweb/bin/redir.asp?URL=http://www.ccdutrento.org
Via Valdesas 7 - Ischia, Fraz. Pergine Valsugana - 38050 – Trento (Italy)

+39 0461 532434 - +39 338 7185032
ccdutrento@tiscali.it
Skype: paolort - Yahoo msn: plutone3947 - Windows msn: paolort@hotmail.com
NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.