sabato 20 ottobre 2007

COMUNICATO NPA

Dichiarazione del Segretario Nazionale del 'NuovoPartito d'Azione',
Pino A. Quartana. I

IL PD DEL PENSIERO UNICO

"Non avevamo purtroppo il minimo dubbio che la nascita del PD rispondesse a ben altri propositi che non quelli declamati da Walter Veltroni. Nel programma non dichiarato del PD, quello vero, c’è il restringimento degli spazi di democrazia e di dissenso sociale, politico e culturale in questo nostro povero Paese. Intanto la pervicacia con la quale i piddini vogliono a tutti i costi imporre una legge elettorale capestro per i partner minori del centrosinistra, poi il proposito di ridurre il numero dei parlamentari e quindi la rappresentanza democratica, furbamente presentato come un venire incontro alla forte domanda di moralizzazione che sale dal Paese, salvo poi contraddirsi subito nei fatti, come stiamo vedendo nel vergognoso voltafaccia del taglio delle comunità montane. Ma ai piddini in realtà nulla importa della moralizzazione della vita pubblica e molto invece del progetto di far fuori tutti coloro che all’interno della coalizione di centrosinistra possono fare ombra alla nuova ineffabile mega-creatura della politica italiana. Oggi arriva puntuale l’ennesimo atto di una ben preparata strategia di eliminazione degli spazi di dissenso; il governo Prodi vuol regolamentare tutt ociò che passa per internet, siti, blog, una regolamentazione illiberale che, di fatto, porterà alla burocratizzazione della rete ed all'eliminazione del 90% delle voci libere del web. Prodi invece dipensare alle cose urgenti, agli operai che si suicidano per la paura di non poter pagare più il mutuo, alle sue innumerevoli promesse non mantenute,si preoccupa di quello che si scrive sulla rete. Stando alle prime indiscrezioni ci vorrà un editore per ogni sito, l’iscrizione al Roc (registro operatoridella comunicazione) con un dispendio di carte e bolli non indifferente. Col PD comincia a dispiegarsi in tutta la sua vastità il disegno conservatore dei poteri forti della finanza, dell’economia, dell’editoria. Noi neoazionisti lo avevamo capito fin dai primi passi di questo governo, ma Pecoraro Scanio, Franco Giordano, Enrico Boselli, Fabio Mussi, OlivieroDiliberto quando lo capiranno? Perché non si oppongono in Consiglio dei Ministri al disegno liberticida sulla rete internet? E quando lo capiranno, faremo ancora in tempo a difenderci ed a difendere la democraziaitaliana da questa nuova minaccia?"

NPA - Ufficio Stampa e Comunicazione

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.