venerdì 25 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione del Segretario Nazionale del 'Nuovo Partito d'Azione",
Pino A. Quartana sulla caduta del governo Prodi.


I FRUTTI DELLA "BELLA POLITICA" DI VELTRONI


"Prima ancora che in Mastella o in Prodi, il vero responsabile della caduta del governo di centrosinistra va ricercato in Walter Veltroni che ha potuto finalmente cogliere i frutti della sua politica arrogante e dissennata, della qual cosa noi neoazionisti non avevamo il benché minimo dubbio.
Mentre Prodi non è riuscito a disarticolare il blocco politico e sociale della CDL, Veltroni ha volutamente lanciato una bomba atomica nella sua stessa coalizione riducendola in macerie.
Veltroni tempo fa scrisse un libro intitolandolo "La bella politica".
Adesso abbiamo capito in cosa consiste purtroppo la sua "bella politica". Con essa Veltroni potrebbe avere forse ancora delle chances in Africa, ma per quanto riguarda l'Italia è meglio per tutti che lasci perdere o magari che si faccia da parte".

Nuovo Partito d'Azione- Ufficio Stampa nazionale
Roma 25 gennaio 2008

venerdì 18 gennaio 2008

COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione del Segretario Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’, Pino A. Quartana sul caso delle dimissioni del ministro Mastella.

SOLIDARIETA' ALLA MAGISTRATURA AGGREDITA DALLA CASTA

In qualità di Segretario Nazionale del Partito che per primo, già alcuni mesi fa in occasione delle ispezioni ministeriali a carico del pm di Catanzaro De Magistris, chiese le dimissioni di Clemente Mastella, non posso che salutare con piacere il fatto che un politico del genere non rivesta più quella carica. Aggiungo che le dichiarazioni rese in Parlamento l’altro giorno dal Mastella sono vergognose al limite dell’eversione, così come vergognoso è stato l’atteggiamento di tutto il Parlamento, salvo rarissime eccezioni. L’intero Parlamento, il Governo di centrosinistra e gli stessi partiti dell’Unione che aggrediscono la Magistratura, un altro potere dello Stato, è una cosa di una gravità inaudita che dà il voltastomaco. Finanche i partiti della cosiddetta Cosa Rossa, fatta forse eccezione per il Pdci, con la loro solidarietà preconcetta all’ex Guardasigilli si sono comportati in maniera indegna tradendo i propri elettori. Concludo ribadendo per l’ennesima volta, caso mai ce ne fosse bisogno, la solidarietà totale ed incondizionata dei nuovi azionisti italiani alla Magistratura, unico potere dello Stato rimasto a baluardo della legalità e della democrazia in questo povero Paese.


Nuovo Partito d’Azione – Ufficio Stampa nazionale Roma 18 Gennaio 2008
NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.