mercoledì 31 ottobre 2007

NAZIONALE

Solidarietà agli agricoltori sardi di Decimoputzu
(fonte soccorsocontadino.eu)

In questi giorni in Sardegna si sta sviluppando una forte iniziativa per contrastare la vendita all’asta di quasi 7.000 aziende agro-pastorali sarde. Un gruppo di cinque contadini del comitato di lotta dei contadini e pastori esecutati ha tenuto un duro sciopero della fame nella sala consigliare occupata del comune di Decimoputzu. Dopo questa prima fase la lotta dei contadini e dei pastori sardi si sta allargando nell’isola, e fuori. Migliaia di attestati di solidarietà stanno giungendo in questi giorni ai contadini che si stanno organizzando per passare ad un’altra fase della lotta. Il comitato chiede il blocco immediato delle vendite all’asta ed un intervento urgente di Governo Nazionale e Regione per trovare una soluzione non più rinviabile ad unproblema che si trascinda da ormai quindici anni e che sta togliendo il lavoro, la terra e il futuro a cinquantamila persone. Per maggiori dettagli visita ilsito www.soccorsocontadino.eu ed invia la tua lettera di protesta al Governatore Soru. Il Nuovo Partito d’Azione esprime la sua solidarietà a tutte le persone coinvolte in questa incredibile vicenda, passata nella quasi totale indifferenza dei mezzi di informazione – dell’indifferenza del mondo politico ormai più nessuno si stupisce. Garantiamo il nostro impegno atto a dare la maggiordiffusione possibile alle iniziative del comitato di lotta, nell’intento di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica.

Gabriele Oliviero
Membro della Segreteria Nazionale N.P.A.

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.