giovedì 19 luglio 2007

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

Da collegare al post del 28 guigno 2007
L’INCENDIO DI TORRE A MARE – LA SITUAZIONE AD OGGI
Sono passate circa due settimane da quando abbiamo diramato il tragico appello, “Oltre 60 i cani bruciati vivi in un canile abusivo alle porte di Bari, località Torre a Mare”. Giornate terribili. Foto agghiaccianti che non abbiamo avuto nemmeno il coraggio di mostrare al pubblico.
Ora ci sembra quanto meno doveroso dare un aggiornamento sulla situazione dei cani che abbiamo salvato. E non semplicemente per una questione di “dovere di cronaca” ma in segno di rispetto verso tutti coloro che, generosamente e col cuore, ci hanno offerto il proprio aiuto inviandoci denaro, medicinali, cibo, richieste di adozioni.
Fortunatamente il Magistrato ha disposto il sequestro giudiziario dei cani e l'affido alle sezioni di Valenzano e Molfetta della Lega Nazionale per la Difesa del Cane; 136 cani invece sono nel Canile convenzionato con Bari e anche per questi, che cerchiamo di seguire costantemente, ci attiveremo affinché vengano adottati.
Per gli affidamenti dobbiamo aspettare il permesso delle autorità e poi, naturalmente, avviseremo tutti coloro che si sono proposti per le adozioni.
I cani che presentavano bruciature, contusioni, ematomi stanno decisamente meglio.
Purtroppo sono state riscontrate patologie pregresse per le quali si sta procedendo con accurate analisi, ecografie e tutto quanto sia necessario per il benessere dei nostri amici.
Ci sono tante femmine incinte che hanno lesioni perivulvari e piomatose. In molti hanno la rogna, soffrono di gravi infiammazioni agli occhi, lesioni cutanee e alopecia generalizzata. Altri hanno lesioni alle cornee di entrambi gli occhi o addirittura gli manca un globo oculare. Almeno una decina di cani è affetta da leishmaniosi (sicuramente mai curata in precedenza!).
Tutti i cagnetti (e anche i 4 micini trovati all’ultimo momento nel incavo di un albero) si sono ripresi dallo shock subito e mentre per i primi due giorni sono vissuti praticamente "ammassati" - così com'erano stati abituati al canile abusivo dove vivevano legati a corte catene o in piccolissimi spazi simili a stie per polli - ora invece corrono, giocano, e i più timidi incominciano ad avvicinarsi ai volontari.
Un pensiero particolare lo vogliamo dedicare a Lucky, il piccolo dalmata ricoverato a Teramo per le gravissime ustioni riportate nell'incendio. I veterinari, con generosità e abnegazione, hanno fatto il possibile e di questo saremo loro sempre grati.
Addio piccolo Lucky, nella tua vita breve e sfortunata hai conosciuto solo sofferenza, un padrone che ti teneva alla catena, il fuoco che ti ha lacerato il musetto. Ora forse sei felice, lontano da noi uomini che ti abbiamo fatto solo male, in un paradiso che certamente c'è anche per voi, “creature minori”....
Non ti dimenticheremo mai, perchè mai si estinguerà il debito che noi uomini abbiamo verso di te, tu che sei stato capace anche di scodinzolare, con le poche forze rimaste, ai medici che ti curavano.
Per Lucky, anche se non ce l’ha fatta, e per tutti i cani che abbiamo tratto in salvo… GRAZIE.
Un grazie sincero da parte nostra ma, soprattutto, da parte LORO a tutte le persone meravigliose che ci hanno aiutato e che ancora ci stanno aiutando in questo momento di grande bisogno.

I Volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.