venerdì 29 giugno 2007

NUOVO PARTITO D'AZIONE

CONTRO LA 'LEGGE BAVAGLIO'
COMUNICATO STAMPA N.P.A.
“Il ‘Nuovo Partito d’Azione’, che già un anno fa fu tra i pochissimi partiti a schierarsi ed a manifestare contro il disastroso indulto, esprime la sua netta e durissima opposizione alla cosiddetta legge-bavaglio contro le intercettazioni nonché alla paventata abolizione dell’ergastolo dal nuovo Codice Penale. Si tratta, se dovessero passare, di altri due clamorosi ed incredibili atti suicidi di un già agonizzante Governo che delude e tradisce senza piùvergogna o senso del limite milioni di elettori del centrosinistra, già abbondantemente portati allo stremo ed al limite della sopportazione. E’ proprio vero che Dio acceca chi vuol perdere. L’NPA esprime altresì la sua totale ed incondizionata solidarietà ai magistrati ed ai giornalisti italiani tutti, senza distinzioni politiche e di corrente, entrambi baluardi della democrazia e della libertà di espressione. Al tempo stesso, i nuovi azionisti italiani invitano quanti nel Governo e nella maggioranza unionista sembrano aver improvvisamente cambiato idea sull’opportunità e sulla bontà della legge-bavaglio, scoprendone gli enormi pericoli per la democrazia, a dare questa volta seguito concreto alla loro dichiarata opposizione conducendola fino in fondo, senza calcoli opportunistici e senza furberie, finoalle estreme conseguenze se necessario, costi quel che costi, perché esistono nella vita valori superiori alla sopravvivenza forzata di un Governo che ha ormai già divorziato da milioni di suoi ex elettori e sostenitori”.

NUOVO PARTITO d’AZIONE
Il Segretario Nazionale Pino A. Quartana
Roma 26 - 6 - 2007

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.