giovedì 28 giugno 2007

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO

STRAGE DI CANI IN UN CANILE ABUSIVO

Oltre 60 i cani bruciati vivi in un canile abusivo alle porte di Bari, località Torre a Mare.
E’ stata necessaria una strage degli innocenti per evidenziare una triste storia di disagio sociale che si trascinava da circa vent’anni malgrado le innumerevoli denunce. I volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, insieme alla LAV e ad altre associazioni locali, sono intervenuti stoicamente buttandosi disperatamente tra fumo, fiamme e lamiere pericolanti nell’intento di salvare tanti più animali possibili. La nostra Associazione già ieri aveva sollecitato un intervento d’urgenza, mirato a evacuare tutti i cani in pericolo dentro questo lager in fiamme. Purtroppo le nostre richieste non sono state prontamente accolte e altri animali, che potevano essere salvati, sono morti nella notte. Uno scenario apocalittico si è dunque presentato agli occhi dei volontari poiché molti animali, legati a catena, non hanno trovato scampo e sono morti bruciati tra atroci sofferenze. Circa un centinaio di cani, tra cuccioli e adulti, molti dei quali gravemente ustionati, sono stati tratti in salvo dalla nostra Associazione e sono stati ricoverati presso alcuni dei nostri rifugi. Stamani, con il servizio veterinario, si è provveduto a evacuare gli animali restanti e le operazioni sono ancora in corso. La nostra Associazione presenterà un esposto in procura affinché si individuino i responsabili per una strage che poteva essere evitata. Ora dobbiamo pensare subito ai cani che abbiamo salvato. Si trovano, per la maggior parte, presso il nostro rifugio di Valenzano (BA). Alcuni riportano gravi ustioni, altri ferite che si sono procurati nel tentativo di scappare dalle fiamme. Tutti sono sotto shock, traumatizzati dall’inferno in cui si sono trovati coinvolti.

PER FAVORE AIUTATECI, DA SOLI NON POSSIAMO FARCELA. OGNI CONTRIBUTO, ANCHE IL PIU’ PICCOLO, SARA’ PER NOI FONDAMENTALE!

Per eventuali contributi: CCP nr. 13519731 intestato a Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Sezione di Valenzano “Puoi aiutarci anche così” - Donazioni (causale: aiuto per Valenzano)

Per maggiori informazioni:

Emma Melica Presidente Sezione di Valenzano Cell. 340 91 19 789

Donato Capozzi Segretario Nazionale e Portavoce Ufficiale Cell. 333 80 67 671

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.