giovedì 6 settembre 2007

COMUNICATO SEGRETERIA NAZIONALE

IL 'NUOVO PARTITO d’AZIONE’ DA’ IL VIA AD UNA CAMPAGNA CONTRO LA SPECULAZIONE ED IL CAROVITA

Mentre i partiti di potere sentono ogni giorno il bisogno di parlare solo o quasi esclusivamente di se stessi, delle strategie di potere del PD o della Cosa Rossa o della Costituente Socialista (o anche del berlusconiano Partito della Libertà), gli italiani sono purtroppo presi da cose più concrete e drammatiche, prima fra tutte la continua ed incessante rincorsa dei prezzi, problema percepito come uno fra i primi tre per importanza dal popolo italiano e da milioni e milioni di famiglie le quali cominciano davvero a perdere il sonno per inventarsi un modo di arrivare a fine mese.
Per sensibilizzare chi fa le leggi e chi ci governa il ‘Nuovo Partito d’Azione’, pur nella estrema esiguità delle sue possibilità finanziarie, ha deciso di farsi promotore di una campagna contro la speculazione commerciale, contro il continuo ed insostenibile rincaro dei prezzi, contro l’inflazione ed il carovita, contro l’impoverimentoprogressivo dei ceti popolari ed infine contro l’autentico massacro sociale perpetrato ai danni dei cittadini italiani più poveri ed emarginati.
Il tema della ‘seconda società’ è uno dei temi portanti della politica dei nuovi azionisti, uno dei temi che caratterizzano maggiormente l’identità del ‘Nuovo Partito d’Azione’. Sembra che mettersi dalla parte dei diseredati, dei più deboli, degli invisibili, dei più poveri non interessi proprio più a nessuno, nemmeno ai partiti della sinistra tradizionale, ed il ‘Nuovo Partito d’Azione’ è particolarmente fiero quindi di essere l’unico partito che parla della ‘secondasocietà’ e che ne sposa la causa.
La campagna contro la speculazione ed il rincaro dei prezzi si chiamerà “Affamare il popolo è un atto criminale”. Essa comincerà dapprima con una petizione che sarà fatta circolare su internet a partire da domani, si arricchirà poi di relazioni particolareggiate sui vari aspetti del carovita e infine scenderà, dopo la prossima Direzione Nazionale del nostro Partito, nelle piazze italiane dove militanti e dirigenti del Partito con banchetti per le firme inviteranno gli italiani a sottoscriverla. La campagna si concluderà il 31 dicembre di quest’anno.
Il ‘Nuovo Partito d’Azione’ è il primo partito ad intraprendere una azione di sensibilizzazione su questo tema.

Nuovo Partito d’Azione
Il Segretario Nazionale
Pino A. Quartana

Roma 6 Settembre 2006

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.