giovedì 10 aprile 2008

COMUNICATO STAMPA

DENUNCIA DELL'N.P.A. ALL'OSCE

Il Segretario Nazionale del 'Nuovo Partito d'Azione', Pino A. Quartana, ha inoltrato nella giornata di oggi una lettera disegnalazione e di denuncia all'OSCE, l'organismointernazionale che vigila sul corretto svolgimento delle elezioni inmolti Paesi del mondo. Nella lettera vengono denunciati alcuni aspetti delle elezioni che sisvolgeranno il 13 ed il 14 aprile, tali da falsare ed alterare lacorretta competizione. In particolare, il 'Nuovo Partito d'Azione' ha attiratol'attenzione dell'OSCE sul decreto legge del 16 febbraio scorso che ha permesso a quasi tutte le liste che si presentano a queste elezioni di parteciparvi senza aver raccolto una sola firma, adanno invece di chi non ha ritenuto, anche per motivi morali e didignità democratica, di dover ricorrere alla'sponsorizzazione' di due parlamentari uscenti, come previsto da questo vergognoso decreto. Nella denuncia dell'NPA viene messoin risalto anche un altro aspetto antidemocratico di queste elezioni edella legge elettorale italiana, quello cioè che discrimina il 'peso' degli elettori a causa dei vari sbarramenti che la legge stessa impone. "Ci dispiace dover dire - conclude il documento azionistatrasmesso all'OSCE - che la vostra vigilanza sarà del tutto inutile poiché, prima ancora che si verifichino eventuali brogli, la competizione elettorale è stata già irrimediabilmente truccata in partenza".

NUOVO PARTITO d'AZIONE

Ufficio Stampa Nazionale
Roma 10 aprile 2008

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NUOVO PARTITO D'AZIONE

Il Nuovo Partito d'Azione è una formazione politica italiana che intende rifondare l'azionismo politico e proseguire l'esperienza dello storico Partito d'Azione, facendo rivivere in Italia una sigla che si richiami a tale tradizione politica, storica e culturale. Nato nel 2005, ha come segretario nazionale il filosofo Giuseppe Antonio Quartana e dopo un anno dalla sua costituzione è presente in sette regioni (Lazio, Piemonte, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). Nel suo simbolo compare proprio la dicitura "Rifondazione Azionista" e la conferma dei valori del liberalsocialismo. Nell'impostazione teorica del NPA il liberalsocialismo è però la condizione necessaria, ma non ancora sufficiente per definire l'azionismo. Il partito ha adottato come colore ufficiale l'arancione. Collocato nell'area della sinistra democratica di ispirazione radicale e riformista e stringe una collaborazione con il Partito Socialista Democratico Italiano, presentando propri candidati nelle sue liste in occasione delle elezioni politiche del 2006, all'interno della coalizione di centrosinistra, L'Unione. Dopo le elezioni politiche, il Nuovo Partito d’Azione convoca a Bernalda (MT) la sua prima conferenza politico-organizzativa nel corso della quale il nuovo partito fissa definitivamente i tratti caratteristici della sua identità: disinteresse verso l’ipotesi di confluire nel futuro Partito Democratico; federare la "Nuova Sinistra Democratica" intesa come nuovo polo intermedio fra lo stesso Partito Democratico e l’area rosso-verde; essere “coscienza critica” del centrosinistra. Questo ruolo "critico" comincia a manifestarsi platealmente in occasione della protesta contro l'indulto che ha visto una presenza in piazza di militanti del Nuovo Partito d'Azione. Il 28 ottobre 2006 il partito organizza davanti a Montecitorio la sua prima manifestazione di piazza con un sit-in di protesta contro la nuova finanziaria del Governo Prodii chiedendo che non vengano dimenticati ancora una volta i "veri poveri", i "non-garantiti", la "seconda società". Nella direzione nazionale del 5 novembre, a Fiuggi, il partito lancia il concetto di "rete neoazionista" aprendo anche alle associazioni ed ai club sparsi sul territorio. Nello stessa riunione dà la propria disponibilità per la costruzione di una "Sinistra Critica", che insieme ad altre piccole formazioni e movimenti possa costituire il nucleo fondatore di un terzo polo all'interno del centrosinistra dopo la nascita del PD e della Sinistra Europea. È stato stabilito dalla conferenza politico-organizzativa del NPA: Lo spazio politico del nuovo partito si situa al confine fra riformismo e radicalismo; il NPA si considera infatti “il più riformista dei partiti radicali ed il più radicale dei partiti riformisti”; La base sociale di riferimento del Nuovo Partito d’Azione è quella della 'seconda società';, una formula ricorrente nelle giornate del ’77 e da allora mai più ripresa da nessuno; la ‘seconda società’ è quella dei non garantiti, dei precari con poche speranze, degli emarginati, degli invisibili, delle fasce marginali e radicalizzate della piccola borghesia, del nuovo proletariato giovanile intellettuale, anche di origine borghese, quindi il mondo dei bisogni. Nello stesso tempo, l'NPA è anche al fianco di chi detiene meriti e non riesce a farli valere in una società italiana sempre più sclerotizzata e familista, sempre più caratterizzata da processi di retrocessione, di immobilismo e di esclusione sociale.
Il liberalsocialismo del NPA si basa su una nuova sintesi fra meriti e bisogni.